sabato 10 settembre 2011

Pizza e Birra

Ogni prodotto è regolato dal rapporto qualità-prezzo. Si deduce che se Rimini viene venduta a 15 euro al giorno, quello è il suo valore, rimangono allora tre considerazioni: va bene così, si cambia mestiere, aumentiamo la qualità. Rifiutando le prime due, è vitale gettarsi sulla terza che non significa fare più pubblicità al prodotto o ritardare la caduta con un dispendioso sistema di intrattenimento nazional-popolare, teso ad aumentare per due giorni il numero delle presenze, parliamo anche delle inutili discussioni sulla BIT di Milano, Notti Rosa o Capodanni alternativi. Il nostro destino turistico assomiglia stranamente alla storia della Fiat, dopo le straordinarie 500, 600, 850, già con la 127 e 128 si cominciava ad intravedere che il mercato offriva di meglio a prezzi concorrenziali e qualità migliori. Qualcuno più bravo investiva su motori moderni, meccaniche più affidabili, ottime prestazioni, che portarono ai grandi successi della Golf. Da questi piccoli esempi, si può trarre la morale che impone di avere il cliente come obiettivo, le maestranze e le beghe interne alle associazioni non possono essere il freno tirato. A Rimini non si fanno alberghi nuovi perchè gli albergatori non li vogliono, non si modernizza la spiaggia perchè i bagnini vogliono rimanere nel secolo scorso, anche con le denunce. Si guarda al cliente locale che vuole parcheggiare sotto l'ombrellone, non a quello che può scegliere tra almeno dieci località. E' difficile trovare soluzione a tutto questo, ma occorre iniziare a farlo seriamente, per dodici anni abbiamo inflazionato e drogato il settore immobiliare, senza aggiungere una novità strutturale utile. Per Metrò e Palas rischieremo un default cittadino, non miglioreremo la nostra offerta, peggioreremo i debiti. Si devono definire strategie, con il pubblico nelle vesti di regista e non mero esecutore di pizzini bolognesi e ravennati. La faccia di Gnassi reduce dal primo incontro con la misera realtà riminese composta da associazioni che hanno lucrato al riparo degli eventi pagati dai cittadini, era illuminante. Si cominci con l'affermare che Rimini al di sotto della ferrovia, con alcune importanti appendici sopra, è vocata al turismo, si deve agire pensando cosa vuole il probabile cliente, traducendolo nel togliere le auto dai lungomari, fare ed incentivare alberghi nuovi o rinnovati. Le colonie sul mare vanno destinate all'esercizio alberghiero, non a centri commerciali o scolastici, la spiaggia, unica nostra grandezza impagabile, deve essere al servizio del ricettivo, ed il Mare... Pulito e Subito. Rimane da discutere di accessibilità al territorio, controllo e qualità del prodotto, strategie industriali, specificità delle offerte.
Per tornare alle auto, dopo il lancio di una nuova e bella, il cliente non sceglierà tra colori e tappezzerie, ma su decine di possibilità dello stesso modello, significa che il prodotto si deve adeguare al mercato, altrimenti faremo la stessa fine di Romiti con l'Idea, pubblicizzata ma non venduta. Raccontare che sono le eccellenze che fanno il sistema è una barzelletta da provinciali in dismissione, pensare a grattacieli e resort come innovazione è una bestemmia non percepita fino in fondo dai cittadini, troppo impegnati nella giusta campagna contro il Cavaliere. Il Giovane Andrea deve stare attento, è finita l'attesa, qualche decisione la deve assumere, se avesse mandato a fan..i suoi interlocutori del fine anno pagato da noi, gli avremmo dedicato un peana come quelli dell'amico Giordano, invece ha detto la cosa per lui più facile..ci rivedremo più avanti.

P.S.
Basta con le Patrizie e Pari di regime. Dare soldi, vedere Capodanno.