mercoledì 21 settembre 2011

AAA

Numericamente sarebbero 13 le persone che per correttezza politica e forse personale, dovrebbero dedicarsi al compito di opporsi all'attuale maggioranza di Gnassi. Se facciamo lodevole eccezione per il Gruppo 5 Stelle, sempre sul pezzo, il resto è ancora impegnato a capire meccanismi ostici o troppo debole politicamente. Il gioco a Rimini da almeno 15 anni è falsato alle origini, collocate nelle normali occasioni elettorali, la parte più consistente del pidielle ha giocato sempre per perdere, in ragione dei legami stabiliti con l'uomo forte regionale e nazionale, chiamato Vasco. Renzi raccoglie firme. Le ricompense hanno aspetti camuffati in ambiti turistici, sociali, culturali, scolastici, con interi settori gestionali fieristici e congressuali in mano ciellina che rappresenta la componente più sfacciata in questo vecchio mercato, il dispensatore Cagnoni nei suoi Cda, aziona le leve attiranti, cascano tutti, cominciando dalle rappresentanze sindacali. Sarebbe sufficiente leggere uno dei rari commenti del Direttore alle lettere che piovono sulla Voce, per capire la forza che ancora possiede il Magnifico, chiunque sarebbe stato distrutto o cancellato da una vicenda staffata come quella successa alla nostra Conchiglia indebitata. Trovato il capro espiatorio tecnico, al quale affibbiare una colpa senza rovinare il palmares ed uno politico con le sembianze dell'unico che ha avuto il coraggio di parlare, munito però di salvagente parlamentare e cittadinanza forlivese. Siamo in una latitudine giudiziaria felice, a Nord e Sud tira altra aria per piloni e puttanieri. Mauro Ioli amico di Ravaioli ha terminato l'esperienza quindicennale a Convention Bureau che avrebbe la mission disperata di riempire il Palas di gente e svuotarlo dei debiti. Al suo posto è andato un ottimo professionista contabile, reo di essere amico di Gnassi e Vitali, le fronde democrat composte da peones innominabili mugugnano, come non fosse sempre successa questa pantomima. L'elezione diretta comporta per i partiti rischi, si consegnano Città e Province in mano a personaggi che a fatica decidevano tra le mura domestiche, si sentono investiti da porpore vescovili o deliri onnipotenti, in questo caso la scelta è stata buona, a Roberto Berardi un consiglio utile, per non essere pignorato, controlli lo stato finanziario, non sembrano rimaste molte AAA.