domenica 4 settembre 2011

Sistema Sesto

Gambini ha rilasciato la trimestrale intervista alla Voce, il pretesto era la questione morale lombarda o meglio il caso Penati. L'abitudine comunista perpetuata dagli eredi, prevede che allo scoppio dei bubboni etici si circoscriva il raggio della bomba, facendolo passare per caso isolato che non può essere usato per emettere giudizi sul resto del partito. Un giochino da Unità, i commenti più duri sono arrivati però dai travaglini, in qualsiasi latitudine il segretario avrebbe rimesso il mandato, per quanto prescritto nessuno ha ancora accusato Penati di avere intascato tangenti, deinde a chi sono andate? Nell'intervista Sergio si avventura sul terreno minato, ricordando che nell'85 quando divenne segretario federale del Pci, si trovò un mare di debiti, senza aggiungere elegantemente da chi li aveva ereditati e per quali ragioni, afferma però che alcune entrate erano dubbie, ambigua espressione dettata forse dalla paura che non siano ancora prescritte. Ma quello che preme notare è un giudizio molto pesante su alcuni amministratori di Rimini che " non raggiungono standard di trasparenza e mancanza di conflitti d'interesse". All'ultima domanda che è il cuore e la ragione dell'intervista, se il Sistema Sesto con tangenti per appalti possa essere proiettato a Rimini, tenta un furbesco dribbling, da maldestro... giocatore non riesce.