sabato 17 settembre 2011

Abbiamo una Banca

Questa frase intercettata per sbaglio, è costata, caso raro, al pubblicatore che non era la tessera n° 1 democrat, un rinvio a giudizio per tutta la famiglia. Un segretario perdente venne sostituito da uno meno vincente, disse subito che voleva esautorare i capi bastone, durò poco. Tutto rientrò nella logica comunista di sempre, sotto il comando di D'Alema con delega a Bersani, i veltroniani di un tempo hanno cambiato casacca ed oggi siedono accanto al delegato del Migliore. Quello che non cambierà mai è l'approccio agli scandali, rari, quasi costretti ad emergere, che assalgono il Partito, quando proprio non si poteva fare di meglio. Come per i morattiani sportivi, scatta una salutare prescrizione, un bubbone come quello lombardo non appare contornato dalle usuali migliaia d'intercettazioni dedicate alle escort, in un periodo d'indagini così lungo avrebbero potuto risuscitare anche la voce di Breznev. Il prendereperilculo imperante vuole fare apparire quello che è successo come un caso geograficamente circoscritto, Penati ha sbagliato come fosse un personaggio meno influente di Greganti, basta un comico processo nella commissione peccati, con la foglia di fico delle dimissioni, importante che non parli, tra qualche anno potrà scrivere in regime di totale prescrizione un libro di memorie. Quelli attorno e poco sopra naturalmente non sapevano niente, viaggiavano milioni, si alzavano indici e cubature, si acquistavano autostrade già di proprietà, senza che nessuno nel partito delle tre scimmiette, avanzasse un sospetto. Per quanto ci riguarda queste notizie molto centellinate, secretate anche a Repubblica, come dovrebbe essere obbligatorio, non spostano di un millimetro le nostre antiche conoscenze, fa solo incazzare che rimanga ancora il vezzo d'atteggiarsi a movimento politico acqua, sapone e bonifici. Per permettere a Fassino, che avevano tenuto all'oscuro di tutto, di pronunciare l'infausta ed ilare frase, occorrevano soldi, tanti, le banche erano valutate molto, oggi a quei prezzi compri Unicredit, con il resto per la Carim, l'assicurazione del sindacato e della sinistra unita nelle coperture, era forte ma non abbastanza, ci volevano affari come quello di Sesto per arrivare al canestro bolognese. Le balle tenetele per i vostri giornali d'accompagno, per quattro puttane al Cavaliere hanno selezionato i peli trapiantati, hanno distrutto un partito che forse avrebbe governato male ancora per un decennio, secondo l'aspettativa di vita di B consegnata alle agenzie dal medico curante il miracolo politico. L'ipocrisia di Pigi ascoltata per un tempo non superiore ai due minuti a Ballarò, ha raggiunto vertici impensabili, per chi non ha conosciuto o subito l'alterigia e la presunta superiorità morale comunista. Da sempre è uomo di fiducia del padrone del partito, pur orfano di Ikarus II, con tutte le colpe del Cavaliere presunte e reali, un reato non sono ancora riusciti a contestare: finanziamento illecito al partito. Non è molto, vale meno di una vantata scopata a pagamento e del via vai di puttanelle nei palazzi, rimane sempre un record, noi preferivano qualche punto in più del Pil.

P.S.
Ai nostri compagni di Rimini fa molto più comodo parlare di turismo che non c'è.