domenica 18 settembre 2011

Bossi

Non è casuale che alla Lega arrivino attacchi ciclistici tanto cruenti quanto spiegabili con la situazione politica ed economica che stiamo attraversando. B è fuori gioco, ufficialmente da quando ha fatto perdere l'ultima campagna elettorale, non era mai accaduto nel passato, il suo valore aggiunto è stato sempre determinante per le vittorie o le sconfitte ai rigori. L'attacco concentrico delle tre procure più attrezzate telefonicamente ed una serie di nefandezze morali e personali lo hanno trasformato in un peso affondante chiunque lo attorni. E' rimasta la Lega a presidiare il bidone vuoto della benzina governativa, pagando uno scotto superiore agli errori commessi per eccessiva lealtà. Il Cavaliere ha fatto balenare il drappo verde del federalismo, i tempi si sono dilatati, in questa situazione economica, diventa molto difficile creare entusiasmo per una riforma che avrebbe permesso l'uso dell'aggettivo epocale. Bossi è ritornato ai vecchi slogan e parole d'ordine, alcune porcate familiari gli hanno fatto capire che il gioco è più sporco a destra, i rapporti con il Pd avevano registrato alcune importanti aperture reciproche. Gnassi si è allenato una vita come fiutatore del vento, ha intuito che il tema della sicurezza non può essere consegnato al delegato di Astolfi, i volontari dei parchi giù al nord si chiamano ronde e svolgono lo stesso servizio sociale. Si adonteranno i compagni del Paz, dei voti di Mangianti non ne ha più bisogno, l'impressione che nel futuro siano a perdere. La previsione fatta dal Senatur che arrivare al 2013 sarà dura per la legislatura, durissima per il Paese, mette una pietra tombale sul destino di questo governo, l'Italia si merita di meglio, occorre trovarlo. Napolitano è rimasta l'unica figura istituzionale alla quale guardare, anche se ci ha infilato in una stupida guerra libica nella quale all'incasso sono andati i furbi anglo-franco governanti. Nel ributtante agone parlamentare la sua funzione è decisiva, deve decidere quando staccare la spina, sono più preoccupati a sinistra, governare non è mai stata una specialità della casa. E' già pronta la terza fase della manovra, i pensionati ringraziano per non essere stati toccati direttamente, quasi come gli onorevoli, uno schifo tutto italiano. Alcune frasi forti sollevando l'ampolla riguardano l'impossibilità di continuare l'assistenzialismo, che un federalismo già imperante avrebbe costretto all'estinzione, le differenze tra Nord e Sud sono destinate ad aumentare, non saranno più praticabili politiche di compensazione, i duemila miliardi di debito pesano come un macigno, l'abbassamento del rating sarà un altro colpo difficile da incassare. Sembra quasi che tutto questo casino giudiziario sia stato attivato per non parlare del Cerchio Magico di Penati.