giovedì 8 settembre 2011

Il Futuro di Gnassi


La fine dell'estate coincide con il termine della luna di miele concessa a tutti i grandi eletti dal popolo, il primo tema che Gnassi dovrà affrontare si chiama Bilancio, dopo avere salvato con estrema facilità la Vice dagli assalti in fotocopia di Renzi. Per quelli che pensano che le lezioni subite possano consigliare una strategia diversa, proponiamo per brevità di spazio e stufosità dell'argomento, un modesto paragone calcistico: Gioenzo come Zeman, un perdente con stile che non cambierà mai, ha il vantaggio di non fumare. Inizialmente assisteremo alla solita farsa, le colpe sono del governo che ha tagliato le risorse, poi l'esigenza di dare alcune risposte ai mille problemi lasciati irrisolti, assieme alle 4 mila case invendute, lo spingerà su sentieri pericolosi da lui mai frequentati. Non ha sherpa affidabili, la compagine scelta eccetto quella che non conosceva, non sembra in grado di scalare Covignano per vedere il Seminario. Nei cassetti ha trovato delle cambiali da onorare, ne citiamo due prontamente esigibili: Palas e Metro, se aggiungiamo quella ancora non firmata con Hera per le fogne, al Bilancio forse avrebbe avuto bisogno di un cattolico Giuffrè. Ravaioli del quale non si sente più parlare, bella notizia, aveva giurato di avere lasciato un tesoretto, forse per la prossima gara di biglie al 26 dissequestrato. Ci sono decine di opere finanziate sulla carta platinata della Ragioneria che aspettano da anni uno straccio di partenza, compresa una decente manutenzione delle strade. Conosciamo troppo bene Andrea, nel suo stile non compare la voce martirio, dovrà decidere cosa fare, Melucci da via Moro lo aspetta al varco, raccontare anche una parte di verità vorrà dire mettersi contro la casta democrat, gli rimarranno cinque giovani nulla pensanti. Questo il tema dei prossimi mesi, sempre che lo stato del Paese ci permetta ancora di fare distinzioni tra finanza locale ed il resto del default. La cosa che teme di più, anche se non lo direbbe neppure sotto tortura lavorativa, è l'ascesa della Petitti a segretario provinciale, equivale ad un partito ora et semper in mano a Melucci, mentre a lui servirebbe un segretario che facesse pulizia, se poi aggiungiamo il portatore di croci Zerbini come segretario comunale, per Andrea saranno penati amari. Ha vinto meritatamente, pur conseguendo un risultato politico disastroso, si sta accorgendo che il vero padrone del partito, lo ha usato dopo avere terminato le figurine presentabili, sapendo che era il modo per approdare in Regione e nello stesso tempo aspettare che lo scolmatore Colonella 2 sversasse anche il giovane politico. Questione di tempo, la crisi funzionerà da acceleratore. Gnassi si è costruita una squadra al limite della sufficienza, il primo vero scontro si è consumato con la questione fogne trattata al Meeting, mettendo la regione fuori dal gioco, tentativo maldestro di cercare sponsor al di fuori del canovaccio imposto da Errani. Non è piaciuto, business di quella portata non si fanno in Emilia e..Lombardia senza Industriali e Coop, la Compagnia arriva dopo, ma arriva. Pensare di difendersi con l'alleato Astolfi e parentela, non lo fa apparire fortezza inespugnabile, l'avversario che ha di fronte, ha demolito mura di ben altro spessore: Chicchi, Gambini, Fabbri, questa volta sarà una passeggiata. La Macchina Comunale ha già capito tutto, abbiamo ascoltato 3/4 sondaggisti in campo dirigenziale, ci hanno confermato che lo sbando è generale, non si sentono ne diretti ne tutelati, sanno che fare le comparse in questo film rosa è pericoloso, il Palazzo della Giustizia sembra avere cambiato musica, prima d'emettere un giudizio affrettato meglio aspettare, l'atto è dovuto, ci sono mille modi per concluderlo. La nostra impressione è che preparino per Andrea il destino di Pironi, al quale abbiamo voluto bene quasi come al giovane, prima d'arrendersi dovrà anche dire che grattacieli e resort in riva al mare sono una cosa meravigliosa.