mercoledì 14 settembre 2011

Tutto Bene Andrea?

La CARIM ancora al palo, se va bene sarà istituto degno di una piccola comunità montana.
Il PALAS costerà 200 milioni di euro, inaugura con leggero ritardo dell'orologio di Cagnoni, propinandoci un evento da Palatenda di Veleno.
L' S.C.M diventa un magazzino che raccoglie commesse, costruite da contoterzisti in altri paesi.
Il TURISMO si è salvato un pochino, grazie a 60 giorni di sole, a dispetto delle sfighe di Bonini.
La MERDA sempre in mare, più lentamente.
La MOBILITA' è ferma ad un semaforo rosso, con la speranza di risolvere tutto con la solita rotatoria.
Il CENTRO STORICO rischia di fare la fine della marina, gli imprenditori veri se ne vanno.
La SICUREZZA è un casino in ogni cantone, quello che appare, al confronto di quello che c'è dietro, è folclore.
La MACCHINA COMUNALE è allo sbando.
CENTO PROMESSE: teatri, strade, ponti, porti, spiagge, parchi, piste ciclabili, scuole, asili sono sparite, la scusa è che non ci sono i soldi, il dramma è che è vero.
I CITTADINI sono diventati nei servizi sudditi di un'azienda privata chiamata Hera.
L'EDILIZIA ridotta al lumicino (vedi annotazione ).
Questi sono gli esempi più imbarazzanti dei problemi irrisolti mentre i nostri amministratori cercano spot personali popolati da cazzatine.
La MARCHIONNE chiede di ridurre l'iva per il turismo, in nome del populismo chiediamo che studenti e pensionati viaggino a gratis sui mezzi pubblici.
VITALI scopre la Regione Matrigna, quoque lui, frutto di questo sistema, fino a ieri tutto filava benissimo, il suo grande sponsor Melucci è il console di Errani in terra riminese.
MIRRA gira con cartelloni e vuole scaricare camion di sabbia davanti gli uffici del Moretti dei treni.
GNASSI pensa di sistemare Rimini con logica discotecara, l'aiuto di tanti ragazzini ed i parchi gestiti dai volontari. Aspettiamo ancora il progetto dell'asilo al posto della sala del consiglio, 32 bambini sono in attesa.
FINTA OPPOSIZIONE, spazia da Renzi agli inciuci degli altri, fatte salve le solite veline su contesti nazionali, i patti valgono solo nei confini regionali, diventa utile far finta di litigare.
Abbiamo voluto scrivere una nota particolare per l'edilizia, qualcosa non torna. Il sistema del credito, per non subire ulteriori danni, trova conveniente non fare ripartire l' industria delle costruzioni, cercando d'evitare che il fisiologico ribasso dei prezzi svaluti i crediti, oggi rappresentati da migliaia d'appartamenti invenduti. Premesso che la crisi riminese del settore, va ben oltre quella nazionale, in quanto negli anni si è permesso di costruire il doppio, grazie alle cento varianti, il dubbio è che l'assenza di liquidità o la paura delle insolvenze sia esasperata, in questo ci mettiamo pure un sedicente Piano Strutturale che ha chiuso la strada ai piccoli interventi. Per ultimo, in ordine di tempo, c'è una questione burocratica con il Genio Civile, della quale nessuno stranamente parla. Con la nuova impostazione, prima occorre ottenere la concessione edilizia, poi richiedere il nulla osta sismico. Oltre che allungare i tempi, si nega l'avvio di centinaia di cantieri, situazione destinata a peggiorare, in quanto gli uffici del Genio Civile, prima facevano solo controlli a campione e non sono predisposti per l'esame delle pratiche di un'intera provincia. Ulteriore ragione per mandare a casa Vitali.