domenica 25 settembre 2011

La Cosa Buffa

La cosa buffa di Andrea Gnassi è che sta scoprendo la città facendo il Sindaco, bene quando rottama grattacieli e progetti della pro loco politica di Miramare, male quando si comporta da ragazzetto attempato che deve prendere la patente con la macchina comunale. Una istantanea alla quale va aggiunto il rapporto con il partito, il suo giudizio sul passato amministrativo è pessimo, non poteva essere diverso, altrimenti come avrebbe fatto a gabellarsi come nuovo? Il partito gli risponde come una enorma lavatrice, con un gruppo consiliare composto da debolissime figure tutte o quasi scelte dai Melucci, Arlotti e Bernabè, legate a filo triplo con le vergogne commesse. Lo scontro con Gnassi è destinato ad esplodere, questa è una ragione dell'alleanza tra i Gemelli Uguali, uniti dalla sintonica debolezza politica. Gnassi ha fatto fuori Magrini, non vuole Zerbini, se deve prendere un pacco cattolico assume il meglio, dopo averla fatta dimettere ad horas, la Lisi garantisce una sponda ciellina e tanto altro dal gradevole sapore curiale, il fatto che sia brava ed intelligente non guasta, serve a mediare con la troppa stupidita che lo accerchia. Per il momento li sopporta, senza consultarli, anche se la scelta di Skema è un disegno di più largo respiro, segna il cambio di direzione rispetto al passato, Giove Boldrini per quanto bravo è troppo targato, Andrea ha voluto giustamente dare un segnale forte. Il partito dell'operaio Gobbi, degli Arlotti e del ritornato nemico Melucci non gli darà tregua, sarà questo il motivo conduttore dei prossimi mesi, non ci allarghiamo temporalmente, stanno entrando tanti in politica dalla Marcegaglia a Montezemolo, provenienti dalla nostra classe imprenditoriale che permette a quella politica di sembrare ancora migliore. Tornando e rimanendo fino alla fine dell'articolo su Gnassi, lo sbaglio lo ha commesso attorniandosi di una manica di...poco capaci, poteva coniugare novità con esperienza, vero che il panorama offre poco, prendere così a caso in parrocchia od al pub, non è stata scelta felice, rimpiangerà non avere ascoltato il consiglio di una notte di piena estate. All'Idv riminese che ha il coraggio di criticare Vitali chiediamo dove fossero quando nella passata legislatura due consiglieri+ assessore hanno preso cinque anni di stipendio senza parlare. L'ultimo prodezza di Andrea, l'accordo con Vitali, è bizzarra, è stato l'enfant prodige del vecchio, i suoi distinguo sulla recente storia riminese sono omelie stufose, quella più incomprensibile è stata la critica ad Errani, che vuole cancellare la sua poltrona. Per chiudere, arrendendoci alla stanchezza del dovere parlare di queste piccolezze locali, vogliamo fare un accenno alla minoranza. Ne esiste una sola composta dal Movimento 5 Stelle e da una Lega a velocità ridotta ed alterna, abbiamo cercato di capire la ragione del voto favorevole sulla Sar, senza uno straccio di piano industriale ed i reali debiti delle società in odore di fusione. Poteva essere detto subito che si trattava di un salvataggio del Ridolfi, invece di chiuderlo come da logica commerciale, l'ingresso della Regione ha salvato due piste d'atterraggio, una delle quali inventata, non è Rimini. Il pidielle è diventato senza nessuna discussione interna una dependance della maggioranza, Renzi come sempre gioca da solo, anche quando ha ragione da vendere, è stato il suo limite più grande, non riesce a fare squadra, in questo caso sarebbe impossibile non avendo camerati fedeli. La scelta della Moretti come capogruppo e la Lisi Vice, sono sintomi del grande accordo, nel quale dobbiamo ammettere che Gnassi è stato bravo. Non si gioca una partita corretta, manca la squadra avversaria.