giovedì 9 agosto 2018

Il Grande Gatsby

Il nostro immenso Di Caprio ha interpretato, nella versione riminese, la parte dello scippato del Grande Sogno. Voleva ridisegnare le periferie, ha "passerellato" solo il suo Borgo. La fandonia per cui il governo gialloverde avrebbe cancellato il sogno del nostro Sindaco, in scadenza ravvicinata, è durata poche ore. I social sono feroci. L'emendamento che ha scatenato il grande fake è stato votato da tutto il Senato. Il curiale blog, rimasto nella funzione della fedele sentinella del Palazzo, lacrimava: dopo le rotonde dell'Anas, la toilette degli sposi (civili), le questure, colonie, trc, sono molti di più i clamorosi insuccessi delle Notti Rosa. Aveva presentato ai tanti creduloni rimasti, in verità più per disperazione commerciale o turistica che per sincera convinzione, un magnifico disegno di Toulouse Ermeti. Nessuno ci capiva, per fortuna sono intervenuti i cugini Morolli di campagna, per rendere la cosa più incomprensibile. Un lascito testamentario, un'opera che per realizzarla (tutta) con i soldi in tasca, in Giappone, ci avrebbero impiegato quattro anni. Ettari di terreno da acquistare, buchi nella ferrovia, parcheggi e tanta fede. Al confronto scie e vaccini sono atti di verità. I cittadini in procinto di cessare le poche attività in essere, hanno osannato la performance di Andrea Di Caprio e si sono accodati plaudenti al Grande Gatsby. Un pifferaio che di magico ha fatto solo il suo..Borgo.