mercoledì 8 agosto 2018

Un Cavallo di Battaglia

Un mio cavallo di battaglia che ripropongo per il lettore che voglia seguirmi leggendo oltre le apparenze, la mia tesi sui lavori in zona Ponte Tiberio di questa Giunta, illuminata da recenti sviluppi. Ebbene: piú che una passerella sembra un ponte quello realizzato fra le due sponde dell'ex alveo foce Marecchia, una struttura grossa, ci potrebbero passare bici e ci passeranno credo. Una struttura che non è stata ancora collaudata e che ha cannato per ragioni che non si conoscono ma dicono burocratiche l'inaugurazione del 21 luglio. Vedremo se sono ragioni di lentezza burocratica o c'è qualcosa di piú sul collocare una simile struttura "monstre"; non un semplice passaggio pedonale come si diceva ma una diga al deflusso delle acque e che deve fare i conti con le maree, come osservato dal consigliere Gioenzo Renzi che ha sempre osteggiato questo assurdo onerosissimo progetto che tra l'altro "violenta" un paesaggio storico urbano stratificato nei secoli, come fanno poi la "Piazza sull'acqua" e il ballatoio nei pressi della storica vestigia del Ponte; e tutto per cosa? Perché mai questa ormai quinquennale e oltre ossessione di interessarsi a quell'area come fosse l'Ombelico di Rimini? Concretamente a ben vedere con la passerella-ponte e la piazza sull'acqua sono stati triplicati gli accessi al borgo S. Giuliano, prima costituiti dal solo Ponte Tiberio (tra l’altro esiste uno studio in cui le passerelle erano addirittura due!). Ora esso è piú "vicino" al centro e quasi parte di esso: non potendo fare una colata di cemento sull'alveo per “annettere a centro il borgo, evidentemente altrimenti arrivano i Beni Culturali e… ti impiccano, si è ricorso a questi pazzeschi stratagemmi adducendo motivazioni pretestuose su cui nessuno o quasi del nutrito parterre degli storici o pseudostorici locali riminesi che dipendono dal Comune o dal Pd o da ambedue, ha avuto nulla da ridire. Ora l'antico ponte che tutta questa bellezza non è ai miei occhi almeno, ma aveva una sua dignità e ovviamente è tutelato, detta blasonata vestigia si trova in un contesto totalmente mutato, ossia lo stesso trattamento da luna park che ha avuto la Rocca. Ma non sarebbe questo ma piuttosto l'idea folle di iper-collegare il Borgo sia al centro, sia alla zona mare (non è dietrologia basta guardare una pianta della zona come era e come è ora) con la ciclabile su Dx del Porto, strada già pericolosa prima (2 morti causa restringimento carreggiata 2016 e 2017, per ora...) per i turisti, che lasciati al loro destino diciamo andrebbero verso Tre Martiri, Cavour, Arco (zona oggi dove non ne vedi più). Ma li si prende per mano nella zona dove circolano quelli stranieri russi e non con le banconote da 500€ Grand Hotel e limitrofi, e si serve loro Il Borgo da strafogarsi e svuotare il portafogli. Pochi hanno colto questo aspetto che è centrale e fine ultimo di queste opere inguardabili a mio parere (mettere, collocare, strutture effimere o sgraziate in metallo, cemento, legno nei pressi di un monumento in pietra d’Istria, farne un fenomeno da baraccone come altri ha osservato). O sia il “travaso” di turisti dal centro e dal mare al borgo S. Giuliano, il resto che si racconta le visuali etc. sono puttanate per gonzi. Come già detto la stessa Piazza sull'acqua altro non è che una ciclabile larga e breve per rendere piú comoda detta "transumanza" turistica. E la cosa più strana in tutta questa dietrologia di cui faccio esercizio e che per quanto mi scervelli non riesco a trovare un trait d’union fra questa Giunta e il Borgo, una ragione, un motivo che giustifichi tante attenzioni. Ma passerà poi il collaudo l'assurdo ponte di legno spacciato per passerella in mezzo a due ponti? Io non ci giurerei: come si dice, il diavolo fa le pentole...
 M. A.