venerdì 24 agosto 2018

Terminal Italia

The Terminal è un film di Spielberg, interpretato stupendamente da Tom Hanks. Narra la storia di un cittadino di un immaginario paese dell'est, che atterra al JFK di New York e si accorge che il suo passaporto è scaduto, per un colpo di stato avvenuto a Cracozia. C'era un governo del cambiamento. La scena si ripete a Catania: una nave della Guardia Costiera "salva" 170 naufraghi privi dei necessari visti per entrare nel nostro Paese. Il ministro Salvini mantiene l'impegno scritto nel contratto di governo, al primo punto, di non fare approdare più nessuna imbarcazione nei nostri porti senza un accordo con l'Europa di Zerbini. Comprensibile e perfino lodabile l'intervento. I boiardi europei sono costretti ad interrompere le vacanze ed indire la solita inutile riunione. Sono incazzati, Juncker è con il boccale in mano. Merkel e Macron non danno notizie, uno è in cerca del bodyguard, la tedescona è in grosse difficoltà. Insomma grazie a questo governo, sembra che l'Europa sia costretta a concedere maggiore flessibilità. Ci mandavano tutti i finti profughi, in cambio di uno spread amico. E' certamente per caso che la nostra economia dopo anni (piddini) di voli centesimali, in soli due mesi sia peggiorata. Tutte le infallibili agenzie di rating (democratiche) ci vedono male. Il procuratore di una città, posizionata prima di Bolzano nelle classifiche delinquenziali, con l'alibi  dell'atto dovuto, intende perseguire il ministro degli interni e molto altro, per sequestro di..persone, molte. Tom Hanks ha passato qualche mese della sua vita nel Terminal in attesa che si chiarissero gli aspetti legati al suo passaporto ..scaduto. Non è rappresentazione cinematografica ma quello che succede in ogni paese. Anche il "buon" Obama metteva in carcere gli immigrati clandestini. Un reato gravissimo. Da noi sembra sia derubricato ad atto solidale. Se ti chiami Salvini c'è l'aggravante.

PS La mandria pentastellata si è divisa in correnti parlamentari. Fico è il Bertinotti a 5 stelle. Una figata. Salvini ha due strade: continuare con questa accozzaglia, eccetto qualche meritevole presenza o giocare da solo scegliendo i nuovi alleati.