venerdì 10 luglio 2020

Ave Cesare

Deve essere stato travolgente il protagonismo dei Mitch Buchannon de noialtri confuso fra gli spruzzi "salmastri e arsi" del puntino sull'Adriatico se perfino i peones osano brutalizzarne l'icona, sebbene raccontata pia e gaudente dal Resto del Carlino. Mai prefisso fu più azzeccato dai barbari insediatisi nella dotta e latinizatosi grazie ai cives romagnolum. Ricordo ancora l'umiliazione che diedi all'arroganza di certa ignorantia in un giorno di troppi anni fa presso la sede delle Camere di Commercio felsinee. Plurale maiestatis... Ad Mediolanum. Longobardi con più superbia...scusate la digressione. Ahhh siamo a Gnassi già. Voci vociferano che la terza candidatura sia caldeggiata solo dall'assessore volante delle fiabe persiane... Al Kim Jong-Un dopo Vasco, accettasse un consiglio, direi di non provarci: "porta sfiga il terzo mandato!" Guarda, luki luki, che fine ha fatto Errani prima del miracolo bersaniano della moltiplicazione per scissione dei pani e dei pesci. Se chiedete a Don Camillo vi informerà che sono più i miracoli delle moltiplicazioni per sfamare gli italiani scritte dagli evangelisti del PD. Per questo anche Gesù alle porte della sede del Nazareno dovette scendere dall'asino per raccogliere le briciole che rimanevano. Oggi sono ispirato dall'assunzione di antibiotici e antidolorifici a cagione di un'infezione - ben si badi, sì, al cavo orale - ma non per finire in qualche parlamentino, ma solo perché mi sono tediato tanto nell'attacco ed ho serrato troppo i denti mentre iaculavo Kaesar. Aspettando il nuovo Godot che ci edifichi un nuovo arco e ponte mi ritiro nella penombra delle mie stanze. Prima di riposare leggero le gesta di Ottaviano Cesare Augusto, dei fidi Marco Vespesiano Agrippa e Gaio Clinio Mecenate, il primo imperatore e pontefice massimo dell'isola eolica che non c'è di Bonizzato, mentre corrono in mutandoni sulle acque ampollose di Ariminim, la città con la A davanti. 
Roberto Urbinati