domenica 12 luglio 2020

L'Ora del Ceis

Ogni tanto salta fuori la questione del Ceis, 2 settimane fa un consigliere di opposizione che si è fatto il nodo è tornato alla carica per l'ennesima volta in anni. Casus belli la nomina da parte del sindaco di due componenti nel cda del Centro cosa che stride con il fatto che ci sia un contenzioso aperto fra Comune e Ceis e che quest'ultimo abbia impugnato le ordinanze di demolizione visto che è ormai appurato che la struttura è fuorilegge e onestamente anche prendendo tempo non si vede in che modo si possa giustificare e sanare un complesso immobiliare costruito sopra i resti di un anfiteatro romano anche a prescindere da qualsiasi normativa in materia. Eppure loro si sentono in una botte di ferro sembrerebbe "da qui non ci manda via nessuno". Invero questo sarebbe il momento migliore per un colpo di mano che, scusate, radesse al suolo le illegittime strutture a scuole e asili chiusi e a vicenda ormai chiarita e sviscerata in ogni suo aspetto. Ma tutta quella parte di città che si strugge per una sanpietrino divelto, sull'anfiteatro fa come la scimmietta che non parla non vede non sente. Anzi lo storico locale autodidatta Angelo Turchini ha detto pubblicamente che "sotto [l'anfiteatro]" parole sue "non c'è un capzo... non vale la pena". Invece spendere 50mln per un teatro falso antico da 4 posti in croce è valsa la pena come è valsa la pena collegare con un ponte di barche le due sponde del Marecchia per... permettere all'ex senatore Grassi di fare 100 metri in meno quando si reca in centro anche se credo se lo sarebbe risparmiato volentieri e 1000 altri interventi assurdi firmati Gnassi che a breve se ne andrà a... e che del Ceis è stato allievo. Sottotraccia credo ci sia anche una battaglia ideologica perché le radici del Ceis sono "socialiste" come si sa. Comunque per me non c'è più spazio di dibattito ci sono edifici abusivi su un'area archeologica e come diceva quello lì: Se non ora, quando?? Mia esperienza da residente in zona ci andavo da bimbo a "esplorare" l'anfiteatro nell'accezione infantile del termine posto di topi e conseguentemente di gatti una colonia notevole ora scomparsa come le "gattare" che li accudivano e topi come si sa stanno ove sono scavi archeologici. Turisti rari con cartina che chiedevano ove fosse e non si accedeva come ora da via Roma ma dovevi cercare un angusto sentiero di fianco al Ceis che era al tempo scusate scuola per "disadattati" prima che medicina, sociologia, psicologia, neurologia creassero mille categorie tassonomiche di disagio infantile erano "bambini difficili" e finivano lì prima che diventasse la scuola vip con rette molto alte della Sinistra Borghese riminese se passate l'ossimoro. Potenzialità notevoli anche tralasciando la questione ideologica di una destra iconoclasta che con copertura di legge vorrebbe distruggere un simbolo della sinistra (sedicente). Troppi, troppissimi della città che conta in politica hanno frequentato il Ceis o ci hanno mandato i figli o vi hanno i figli: le difficoltà di riportare alla luce un reperto di primissima importanza iniziano e finiscono qui. Altre ragioni non ci sono. Chi sa e potrebbe dire tace perché non vuole inimicarsi gli ex rossi cittadini come il citato Turchini e tanti altri che sanno molto bene che è un'abominio che un simile reperto non possa essere recuperato per capriccio, esercizio del potere, lotta ideologica. Ci sono passato proprio pochi giorni fa: Ceis semiabbandonato, un cancello aperto, due balordi all'interno dell'Anfiteatro (chiuso) che avevano forse scavalcato perché l'area negli 80's divenne anche riferimento per tossici che si andavano a bucare ivi e se andavi a parcheggiare lungo i resti delle mura scendevi e calpestavi siringhe e al ritorno trovavi la multa per dire che la zona ha conosciuto periodi peggiori ma i tempi sono maturi: #se non ora, quando?
 Il Ribelle