giovedì 2 luglio 2020

Passo Falso

Nemmeno dire, è un gravissimo passo falso lo spot pubblicitario turistico di alcuni comuni calabresi realizzato dal pubblicitario (e tante altrecose) Klaus Davi sembra persino inutile sottolinearlo e affermarlo. Nessuno si era mai spinto in questo territorio prima, la pubblicità comparativa come ricorda Davi per difendersi "esiste da 50 anni" (falso: era vietata in Italia, è stata introdotta dall'UE e mai deve screditare) ma nessuno la utilizza a norma di legge per gettare discredito sul "prodotto" concorrente come invece emerge nello spot di pessimo gusto che accenna addirittura alla recente epidemia per screditare le spiagge del nord. Sarebbe come se in Europa anni passati circolassero spot Italiani "non andate in Francia che c'è l'Isis" o in Tunisia, Egitto, UK, Spagna: nessuno lo ha fatto. E la cosa ricorda il Colera di Napoli dei decenni passati che si usava per connotare e talora apostrofare negativamente i campani: "colera!": dunque? E la Terra dei fuochi qualcuno ha mai pensato di speculare su questioni simili?? Ma evidentemente Klaus Davi cerca solo le prime pagine dei giornali perché non si può credere che un personaggio di tanta esperienza e talento incorra in simile scivolone l'errore è di chi glielo ha commissionato tutt'al più che quanto a inquinamento il Mezzogiorno ha ben poco da invidiare al Nord con decine di siti mare-terra inquinati da bonificare inclusa la Calabria stessa: non tutto ciò che luccica è oro, si dice, e talora luoghi apparentemente incontaminati sono peggio di quelli antropizzati ma sotto stretto controllo. Comunque: per questo imperdonabile passo falso sia Davi che la Calabria subiranno una giusta gogna e lo spot con ogni probabilità sarà ritirato sia perché non a norma in quanto getta discredito sulla "concorrenza", sia per ragioni di buon gusto, di carattere etico: approfittare di un'epidemia per rubacchiare qualche turista. Tra l'altro la Calabria, se posso fare il difensore d'ufficio e controdedurre, da decenni (dal rinvenimento dei Bronzi di Riace) cerca vanamente di proporsi come meta turistica ma con risultati deludenti di turismo di nicchia perché quella è la sua natura; approfittare del virus direi è l'ultimo stadio e solo Davi credo fra i pubblicitari si sarebbe prestato come si è prestato a uno spot così palesemente scorretto, fuorilegge e di cattivo gusto in cui a guadagnarci è soltanto lui con qualche ulteriore ospitata tv e apertura di giornale ma avrà problemi credo... dovesse recarsi in vacanza sopra il Volturno. 
Il Ribelle