sabato 11 luglio 2020

Nel Nome di Gnassi

Il famoso prelato (destra) Don Abbondio mi ha preceduto, confezionando un'altra illuminante omelia contro ll virus piddino, ancora pericoloso nonostante la sparizione dei contagiati dalla tessera. Dicono che il Consiglio Episcopale del Pd non si riunisse da qualche anno. Le decisioni venivano prese da Gnassi, compresa la fantastica nomina di Santi a driver del Metromare, come Presidente della Provincia, sempre di Gnassi. Non si sa come, neanche perchè, si siano ritrovati, nel Lazzaretto riminese, una ventina di spaesati personaggi, noti ai parenti, con qualche invitato, senza diritto di voto. Uno degli intrusi, ancora sorridente, mi ha raccontato la "serata". Avevano mandato avanti le terze, quarte linee e perfino civivo. Il Sindaco era assente e per solidarietà, anche Melucci. In un partito serio avrebbero rimandato la partita per mancanza degli unici giocatori. Elencati gli assenti è giusto ricordare chi fossero i pochi presenti con pretesa di voto e sembra di parola. La famiglia di prebende Bernabè&Petittti, con reddito astronomico, dovuto al cumulo di cariche e benefit, Magrini alla ricerca della sistemazione duratura, Jamil mandato per tenere il posto ed il mio "grande" Morollino. Uno che per il suo Andrea si farebbe (lo fa) impalare nelle scuole. Dicono ci sia anche un segretario di questa sconosciuta congrega, non conta niente, ma sembra sia avversario del sindaco. Ha capito tutto. Il Delfino da battigia ha chiesto, spazientito, se la mesta serata si dovesse concludere con un voto e su cosa. Non ci sono state risposte, sembrava il prologo della Notte Rosa. Dimenticavo e chiedo scusa a Chiamami Melucci: c'era la Nipote. Mi hanno detto che ha parlato della mobilità in monopattino. Serata interessante, peccato averla persa per gufare l'Inter.