giovedì 30 luglio 2020

La Festa di Gnassi

Volevano rimandare ad un altro sindaco la Festa di Gnassi, una Notte alcolica vestita di Rosa. Il pink si adatta meglio alle vocazioni della giunta democratica, costruita per fare incazzare 3/4 del partito. I medici, dipendenti dalla regione, hanno sentenziato che una ammucchiata alcolica, rissosa, con furti associati, era la migliore terapia per il popolo riminese, uscito quasi indenne dalla clausura del seminario governativo. Agli eroi proclamati si devono perdonare scivoloni spiegabili solo con la dipendenza sanitaria. L'amico Corrado Paolizzi aveva fondato un social gruppo che ebbe subito uno straordinario successo. Come accade con il Rimini Calcio la "paura" di trasformarlo in una lista, lo costrinse ad abbandonare la felicissima idea. Peccato, sarebbe stato un dottore che emendava l'altro. La storia si ripete in questa città di garantiti o raccomandati dai garantiti.  O Salvini, perdoniamoli, anche se sanno quello che fanno. La sindaca Tosi, nemica "storica" del Principe, ha chiesto al (nuovo) Prefetto di proibire il settimanale incentivo di sbornie, vandalismi, risse e furti. Non c'è niente da festeggiare in una città morta turisticamente, commercialmente e..politicamente. Una stupida, inutile, sorpassata movida provinciale. Il fedelissimo Riziero, scodinzolante è uscito dalla cuccia dorata e con il permesso del padrone si è dichiarato contrario al rimando alcolico. Baruffe da Carlino. Ci hanno segnalato sui telegiornali nazionali come luogo di infetti a sorpresa. Un hotel di una cooperativa di stanziali senegalesi si è rivelato un focolaio. Da anni vivono uno sopra l'altro. Pubblicità gratuita, ma nessuno dell'Aia ha protestato, fanno più rumore i presunti reati di Fontana, anche rispetto ad un'altra brutta storia, con protagonisti i carabinieri. La stima, l'affetto, rimane, occorre cambiare controllore e sistema, magari compiendo un atto inusuale: votare. Stessa cosa per quella che viene ancora definita, per comodità espressiva, giustizia. Hanno rimandato, come a Rimini, il processo a Palamara. Aveva chiamato troppi correi. Passo a Giuseppi. Sarebbe stato bene se, invece di pavoneggiarsi come Napoleone, dopo Waterloo, avesse spiegato al Paese che l’autunno, inverno e la primavera la dovremo affrontare con i nostri debiti, cresciuti come erba medica. I 209 miliardi del Recovery arriveranno solo nella seconda metà del 2021. E nel frattempo che si fa? Gentiloni, difende il suo posto ed ha indicato chiaramente che gli accordi prevedono la penetrazione anche dei 37 miliardi del Mes. Casalino è in lite pendente con il suo fidanzato. Il governo fibrilla d'amore. Abbiamo in programma un derby politico. Si reggono sulle bugie dei due giornali di sostegno, con l'ingresso (previsto) del Messaggero. L'affare Stadio a Roma sembra riavviarsi. Da una parte il Pd con Zingaretti che avrebbe anche una vicenda giudiziaria ormai prescritta e dall'altra i resti della piattaforma che fanno finta di non vedere, sentire ma parlano. Gli accordi con la Merkel sono chiari: abbiamo incassato l'anticipo del "pegno" Mes. I mercati dopo avere brindato con le Autostrade sono tornati in agitazione. Fortuna che non hanno ancora quotato le scuole. Salvini è pronto per riaprire il suo Papeete dell'opposizione. Convinca la Meloni che da sola la mangiano. 
PS Foto: pala eolica dove tira vento.