mercoledì 8 luglio 2020

CS Filippo Zilli

“Dopo i sondaggi del sole 24 ore, che incoronano Gnassi come sindaco più amato dell’Emilia Romagna, nel PD riminese è crisi. E’ innegabile la difficoltà ed il calo di consensi del partito democratico sul piano nazionale ed a settembre, con le elezioni regionali in Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, Puglia, rischiano il cappotto 6-0, che non farà altro che far sprofondare ancora di più il partito ed alimentare la crisi governativa. Difficoltà che aumentano poi in previsione di un’alleanza (anche a livello locale) con il Movimento 5 Stelle. Da avversari a Compagni è un attimo, quando si tratta di mantenere il potere. Considerate le difficoltà del partito si cominciano ad intravedere i primi scontri (velati sulle note di stampa con segretari comunali e provinciali che si contraddicono) e si viene a conoscenza dei primi litigi ed urla (alle riunioni serali del partito) tra chi vorrebbe la sua riconferma per un 3° mandato, e chi invece vorrebbe finalmente sostituirlo con componenti più consoni all’attuale reggenza del partito (Petitti in testa). Oramai è chiaro a tutti: senza Gnassi a Rimini il centro sinistra perde. E Gnassi, in questo momento col PD ai minimi termini, non pare aver alcuna prospettiva “romana”. E quindi la domanda sorge spontanea: ma chi glie lo fa fare di mollare l'incarico? Solo la legge può. Ma fatta la legge, trovato l’inganno, in Italia lo sappiamo bene. Vedremo se il partito riuscirà a permettergli il 3° mandato. Questa però è una grande sconfitta per un partito che governa egemonicamente il nostro territorio da oltre 70 anni: nessuna alternativa, spaccato nelle sue correnti e tanta paura di perdere. È la nostra occasione.” 
 Dott. Filippo Zilli Consigliere Comunale Rimini