venerdì 18 giugno 2021

Decide Gnassi

Sono passati solo dieci anni, sembrano secoli. Rimini è decisamente imbruttita, nonostante le milionarie iniezioni di botulino felliniano e lo spinto giardinaggio da lungomare. I lavori sono ancora in corso, con la chiusura di un casello e della via Emilia per facilitare l'arrivo dei pensionati. Il fallimento della mobilità, definita sostenibile, è accertato. Hanno cancellato la vecchia per introdurre il fermo macchina. Lo grido ancora: possibile che nessuno dei presunti giornalisti, quelli che temevano per Gnassi e Tecnopolo, sempre ligi alle veline di palazzo, si sia mai scomodato per vedere cosa succede a Viserba, ogni 30 minuti con la chiusura delle sbarre? L'altra strana sensazione è la "scomparsa" dell'opposizione. Abitudine, pigrizia, civismo permutato con i civivo? Gnassi sembra (?) godere di una impunità, non solo giudiziaria, altra cosa, ma sfacciatamente politica. Il centrodestra si accapiglia (benissimo) per sostenere Indino, uno dei tanti miracolati dal Principe. Forse più di Jamil. Fate apposta? Oppure è un piano talmente intelligente da non essere capito dai comuni moribondi? Il Pd non è mai stato così malconcio. Si sono talmente incartati che la vittoria di Melucci potrebbe essere una auspicabile sconfitta. Eppure, come succedeva con il prelato che consigliava al candidato, sicuramente vincente, di sentirsi poco bene, oppure la scelta ventennale di Gioenzo come bandiera della sconfitta, anche questa volta si fanno consegnare il prescelto da..Gnassi. Se dovesse fallire quello del cuore c'è sempre quello di Confcommercio. 
PD Lucio Paesani tirati fuori subito da questo gioco al (tuo) massacro.