venerdì 25 giugno 2021

La dice tutta

Giuseppe Cappiello, uscito (un pò) storpiato, dalla commedia di De Filippo, è un simpatico professore universitario, con tendenze ..cielline, perdonabili solo per la sua innata simpatia ed intelligenza. Il cocktail migliore per essere una rarità politica. Ha lanciato sul Tavolo Romano, apparecchiato, dopo i fallimenti forlivesi, la candidatura (a sorpresa) della Giusy Morolli. Il cognome, la porterebbe, in monopattino, per volere del Principe, quello che scrive i "discorsi" tra Castello e Teatro ed esce dal Palazzo sponsorizzato Ducati, a correre per consolidare la transizione ecologica della Nipote, però di Melucci. Invece è la candidatura di una donna, rappresentante un genere ancora tradizionale, ammirevole, capace, testarda e sindacalista per la Uil. Caro Giuseppe Cappiello non lo dovevi fare. Cosa prescrivono gli accordi del concordato seminarile? Non puoi presentare una candidatura con una (anche) lontana possibilità di vittoria. La propaganda, formata dall'unione dei due giornali, schierati però (democraticamente) ognuno per un candidato (piddino) diverso, è stata colta di sorpresa. Ad oggi (pomeriggio) non danno segni di risposta, ma hanno subito cancellato la paura dalla cronaca. I piccioni, preoccupati, dall'ammiraglia informativa atterrano sul tavolo (pensante) di Bronzetti, con i pizzini. Il pranzo con Barnabè deve essere stato indigeribile. La Giusy rappresenta una certezza, in coppia con il Mio Paesani, reduce da un sopralluogo, tra il tragico e l'ironico, in via Palotta, sarà devastante per il regime. Se non si vince, mi ritiro nel..Seminario o Casa di Riposo.