martedì 22 giugno 2021

Il Segnaposto

Tutti i "potenti" del mondo hanno (almeno) una persona di fiducia che "occupa" temporaneamente il posto per lui. In politica è diventata una necessità per i partiti che hanno più poltrone dei voti. Il Pd, per fare un esempio, ha la poltrona per due, come il famoso film. A Rimini, città della cultura, non riescono ad uscire dal tunnel delle primarie. Il sempre più inquieto giornalista è costretto chiedere una intervista a Santi. Il presidente di una Provincia, una volta (tutta) gnassiana. Il fedele funzionario ha svolto tanti anni addietro lo stesso compito per Melucci ed oggi si esibisce in ardite curve con il Metromare, sotto l'occhio, in scadenza, di Gnassi. Cosa poteva dire il mite Riziero per non scontentare nessuno nel partito, la sua inspiegabile rampa di lancio e stipendio? Con il sorrisino furbo, alla Biden, stampato sul viso, racconta che i candidati sono la Petitti e Jamil. Dopo questa sconvolgente notizia che ha allarmato il fervente giornalista del Carlino, notoriamente compilato per Gnassi e successori, legalmente riconosciuti, ha concesso altre due considerazioni cui nessuno era mai arrivato: i due rivali sono gli unici candidati, un terzo è impossibile. Non avrebbe ancora il segnaposto. L'ultima rilevazione intelligente, riguarda le primarie. Le definisce, usando il meluccismo come strumento democratico, con il pericolo di creare uno scontro per "bande" e facilitatori (aggiunto). Atmosfera che permetterà ai blog del Buongiorno di porre altre 8 domande a Morrone. Mi dimenticavo, il "responsabile" del Trc pensa che il Pd possa perdere. Anche questa l'hanno suggerita.