martedì 29 giugno 2021

La Faida


Nell'Aspromonte a Cinque Stelle è scoppiata l'ultima faida del movimento morente. Due personaggi ormai appartenenti al passato di una politica in versione virale, si affrontano a colpi di "sbroccate" ed insulti. Grillo e Giuseppi Conte, il penultimo dei non eletti, consumano a mani nude, un duello più comico che tragico. Solo il Pd, mostrando analoghe caratteristiche di dissolvenza, li prende sul serio. La Variante Delta è l'ultima ciambella di salvataggio che il virus cinese può offrire alla politica nostrana. Sono finiti i vaccini ma non si può dire, allora meglio terrorizzare che affermare la verità. La propaganda che ha assunto velocemente le stigmate draghiane, si cimenta in un canovaccio sperimentato dal regista Speranza. Quanto era bella la clausura!! Rimpianti per un'epoca gestita meravigliosamente da Conte, l'uomo che sussurrava prima di dormire. Odio l'estate che ci porta via il distintivo di un'epoca senza elezioni. In ottobre, più o meno verso la metà del mese, variante permettendo, dovremmo votare a Rimini, il successore di Gnassi. Il Pd, sempre un passo avanti come insegna Gassman, è partito subito grazie alla furbizia di Melucci, uno stratega che manca clamorosamente agli eterni sconfitti per vocazione. Si presenteranno ancora più smanati e spaccati, per una lotta tra leghisti alla forlivese ed i fratelli tutti italiani. Uno trova un candidato nelle vicinanze geografiche o peggio nelle intimità gnassiane, lo porta sul tavolo delle trattative, gli altri giocano a tre palle cento lire. Sono arrivati a Indino, il più improbabile dei personaggi. Il Mio Paesani si ritira dallo spettacolo peggiore al mondo, la periferia della politica mostrata ai cittadini. L'unica novità uscita se la giocherà da solo, creando un polo terzo a cui rivolgersi. Un'altra fregatura sarebbe sadismo. Basta con questi mezzucci da antiche sagrestie. La propaganda giornalistica sguazza felice, dimenticano, su ordine, le diatribe interne, parlano solo di Morrone. Hanno fatto sparire Jamil per farlo riapparire incoronato da Boccia. La Lista di Paesani ha agitato le acque di una coalizione formata da dieci piccoli indiani. La Città ha bisogno di essere amministrata non liftata o pitturata. In pochi anni hanno cancellato i caratteri distintivi che ci hanno premiato. La sicurezza è l'aspetto preminente. Possiamo ambire ad ospitare se non garantiamo la vita ai nostri cittadini? La folle ed interessata politica inclusiva per "mantenere" le strutture di una solidarietà inutile e di parte, ha creato un mostro all'italiana. La stazione di Rimini come quella di Milano. Però Sala non ha il Ducati Monstre. Abbiamo tre correnti del movimento in attesa di una nuova collocazione. Quella originale, già uscita con Camporesi, i superstiti della prima ondata epurativa e..i Ghinelli, rimasti con il gazebo in mano. Fine di una storia che ha rivoluzionato per un pò l'Italia. Non facevano sul serio. Avevano bisogno del reddito di cittadinanza. Per essere sicuri che non ritornino, occorre cancellare anche il Pd, che li sta aspettando. 
PS Jamil oltre a copiarlo, dovrebbe ringraziare Lucio Paesani. Il Pd lo ha candidato per quello, altrimenti la Petitti in Melucci stravinceva.