domenica 4 luglio 2021

Il Secondo Patto di Jamil.

Ho letto sul Corriere una bella intervista a Jamil Sadegholvaad, il riminese candidato sindaco, prima da Gnassi, poi dal Pd. La lunga serie ci accompagnerà fino al voto. Il primo dei patti (silenziosi) ha portato una esperta del Tibet, vecchio quartiere riminese, alla carica di vice sindaca e nel caso riuscisse, delegata agli scavi e cultura, dopo l'attilismo sfrenato del Principe. Un piccolo pegno alla corrente avversa che non dovrebbe turbare i lavori sulla ex Questura, diventata improvvisamente "pregiata" dopo 30 anni immobilismo. Una scommessa su chi vince? Nell'intervista condotta correttamente, cosa solitamente insolita, il candidato "promette" un cambio epocale. Incredibile. Nel secondo patto con la città, in verità poco originale, non accetterà speculazioni, diktat ..personalismi. Come dire finora...L'apprezzabile onestà intellettuale di Jamil affiora quando ammette che il centrodestra "potrebbe/dovrebbe vincere se non intervenissero i soliti "aggiustatori" del consenso. 
Questa l'ho aggiunta io, l'unica verità accertata, per l'ennesima volta. Un concorso pubblico che viene deciso in partenza. Le primarie sono state divisive ma permetteranno agli orfani della curia di organizzare una lista di preoccupati, la tibetana non sembra cosa loro. Stanno organizzando la Lista Mona Lisi. Invece gli scienziati della sconfitta, non hanno accettato che Paesani valesse più dell'allievo Indino. Il candidato per tutti, salirà, dicono alla Camera di..Commercio. Lo uso, poi lo ridò a Grillo nel caso servisse per Giuseppi: ma andate a fanc..