giovedì 22 luglio 2021

L'Intuitus di Gnassi

Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi aveva reso nota sabato scorso la revoca delle deleghe a Gloria Lisi, dopo che l’ex vicesindaco ha annunciato la sua intenzione di candidarsi con un proprio soggetto politico. Gnassi lo aveva fatto con una articolata dichiarazione politica in risposta alle motivazioni espresse dalla Lisi sulla sua scelta. E’ stato ora pubblicato l’atto amministrativo con il quale il sindaco revoca ufficialmente le deleghe. Come premessa si legge: “per giurisprudenza consolidata l’atto di nomina è fondato sul potere discrezionale del Sindaco di scegliere gli assessori a suo insindacabile giudizio e sulla base "dell’intuitus personae" e che l’assenza di criteri normativamente predeterminati per la scelta dei componenti della Giunta ne conferma il carattere pienamente fiduciario. Il testo è stato notificato alla Lisi che intende rispondere con il licenziamento in tronco del regime gnassiano. Penso sia questa l'intenzione della Lista Vendetta. Il mondo di mezzo, in senso politico ed imprenditoriale che controlla i meccanismi pubblici della solidarietà è variegato ma per antichi patti quasi sempre rispettati, viene gestito da poche e selezionate associazioni, sempre quelle. Sto parlando di qualche migliaio di persone legate al carro comunale e regionale. La provincia non è riuscita ancora a sistemare il Trc. L'essere sempre stracolmo rende pericolose le curve. Negli ultimi giorni la Vicesindaco dott.ssa Gloria Lisi ha manifestato pubblicamente l’intenzione di presentare la propria candidatura a Sindaco di Rimini in uno schieramento politico diverso da quello di cui è espressione l’attuale Giunta comunale, così provocando una frattura insanabile all’interno della Giunta stessa. L'atto di accusa che ha provocato la crisi di giunta in monopattino. C'è stato il cambio in corsa con la Nipote, giustamente premiata per i successi della mobilità..lenta. Non capisco cosa debbano ancora fare o finire per essere cacciati con il voto. Il governo Draghi ha rallentato la corsa. Se non si toglie dalle palle i grillini, magari lasciando Gigetto come testimonianza, costringe anche Le Parisien a scimmiottare Travaglio. I pericoli vengono da quella parte. La natura politica si sposta sempre più a centrodestra senza la Meloni. I giornaloni hanno capito che è meglio spostare, sine die e certezze, la data elletorale nazionale. Roma e Milano sembrano perse, di Rimini frega un ca..a tutti. La variante viene enfatizzata, hanno solo quella. Non è democrazia, solo un brutto film già visto.