venerdì 30 luglio 2021

Una Riforma?




Era difficile trovare una "formula" governativa peggiore dell'ammucchiata, meno uno, per varare una riforma seria della giustizia. Non toccano nemmeno "di sbriscio" la casta che la governa, ma si sono accaniti su particolari importanti come la prescrizione e l'improcedibiltà, dimenticando volutamente il resto. Carriere separate dei giudici inquirenti e giudicanti. Procuratori eletti dal popolo, come garanti delle indagini e non dovere indire, un'altra volta, un referendum sulla responsabilità dei giudici. Eleggo un sindaco, pur dettato da Roma o peggio Bologna, perchè non devo scegliere l'accusatore migliore? Per fare una riforma pesante della giustizia occorre un governo sorretto da una maggioranza votata dal popolo. Così si naviga alla Cartabia. Lento, lento per non fare rumore. Cambia quasi niente. Se non ce l'avessero imposto gli amici di Draghi per giustificare i soldi del Recovery, non avremmo iniziato nemmeno questa buffonata parlamentare, con DJ Fofo e Travaglio, come interpreti. Suggeritori pagati profumatamente. Il dibattito, fotocopia di quello sul virus, viene lasciato agli emeriti presidenti costituzionali, guarda caso tutti di area piddina, che non hanno mai voluto toccare la loro casta. Solo la Buongiorno, protetta da Salvini, interviene. La Cartabia non è mai entrata nel ring del dibattito processuale. Fa parte della Capalbio giudiziaria. Gli avvocati, anche quelli "democratici" a comando, come i sanitari, sarebbero la fonte per migliorare il processo all'italiana. Quando ci caschi, diventi accusato a vita. Questo è un governo per tirare a campare, non può fare rivoluzioni epocali con "tutti dentro". La Meloni fuori, gode. Le colpe sono di Salvini. Il movimento 5 stelle è nato come negazionista. Non credeva nemmeno nelle stelle, solo alle scie ed aveva appiattito il mondo. Può essere il partner ideale per un Pd che ha instaurato un regime imprenditoriale, giornalistico, sociale e culturale? Questa è la montagna da abbattere. Anche a Rimini. Hanno fatto accordi come prima e se possibile, perfino peggio. Dietro al green sostenibile, ci sono ancora montagne di cemento e mattoni bucati. Votateli, li vedrete. Se fosse vera la candidatura di Barboni, la caduta dell'impero Gnassi, con una piccola parte a Melucci, potrebbe avverarsi. L'alternativa è necessaria, quasi un dovere civico. Settant'anni sono una dittatura..democratica. Almeno governassero bene. 
PS Foto stupenda, riforma molto meno. Una semplice, innocua, spolverata.