domenica 8 agosto 2021

Un Appello

Ho letto, sul Buongiorno, più gnassiano di quello di Giordano, un articolo sulla situazione riminese. L'estensore (credo) Valerio Lessi, ha usato l'ipotetico soldato Ryan, con un esercito (esistente) di elettori per salvare il centrodestra. Al capezzale elettorale dell'armata più numerosa, sono in tanti a soffermarsi, fingendo sostegno o regalando inutili preghiere. I più sofisticati ricordano i dati regionali che, per quanto recenti, sembrano di un'altra epoca. La tipologia del voto regionale è quasi nazionale, rispetto alle liste che sembrano proliferare come tamponi piddini. L'ultima, annunciata dal Carlino, con la bandiera felliniana sul balcone, sarà quella di Gnassi. Ci saranno le primarie per entrare. Roberto Biagini gode di un sicuro posto, altrimenti.... I risultati delle regionali del 2020 sono il 47,79 contro il 44,81 del centrosinistra. Approfondendo quel risultato di un anno e mezzo fa, si ha subito un indizio di quello che è il problema del centrodestra riminese. La candidata a presidente della Regione scende, rispetto ai voti di lista, al 45,53, mentre Stefano Bonaccini nell’altro campo vola al 48,75. Ciò significa che a destra c’è un problema di classe dirigente, che si riverbera su candidature che non riescono ad attrarre nemmeno tutto il voto di appartenenza e il voto di opinione. Sarà molto più evidente in ottobre con centinaia di candidati porta a porta.
 Il popolo riminese orientato al centrodestra chiede, l'8 agosto, chi sarà il suo candidato nelle elezioni del 3 e 4 ottobre, si sente rispondere che ancora non c’è. Il problema è (solo) della mancanza di classe dirigente, dell'assenza di rapporti con il mondo circostante, sindacale, cooperativo, sociale ed imprenditoriale? Sono il frutto di decenni, in cui essere all'opposizione, significava, molto più di adesso, patire il lockdown della politica? Erano gli eletti dal partito a praticarla. Che fossero (spesso)  incapaci, veniva nascosto dalla propaganda esistente. E' cambiato il mondo ed i partiti dopo un lifting di facciata, come i lungomari, si devono adeguare. Il Pd può vincere solo in alcuni ambiti territoriali, consegnando fette di potere ai fedeli del modello garantito. Decide e comanda però chi ha il denaro per farlo. Una lista costa, però può ristorare dopo. I programmi abbozzati, sono spaventosi nella loro furbesca edizione. Dietro le accattivanti sigle ambientali o di falso modernismo, ci sono sempre gli implacabili mattoni..green. Melucci è contrario al rifacimento e spostamento del Mercato alla Renco. Chiedo scusa agli ingenui (?) Buongiornisti, ma il segnale è preoccupante. Continuerà il gioco: voi votate, il sindaco balla, noi guadagniamo, sempre aperti?