giovedì 19 agosto 2021

Il Virus Afgano

E' bastato che il mondo occidentale si accorgesse cosa ha votato la maggioranza (postale) degli americani come presidente che la propaganda democratica è andata in confusione. Il virus afgano ha cancellato quello venuto dalla Cina. Negli ultimi giorni  abbiamo parlato solo delle conseguenze di una fallimentare politica di annessione ed invasione. Gli americani non conoscono altri mezzi. Dalla Baia dei Porci al Vietnam, con intermezzi di guerre fredde, siamo arrivati al disastro di Biden. Occorre riconoscere che Trump li aveva avvisati. Il segnaposto della Kamala non è in grado di governare una potenza. Più adatto ad una golf car. Il nostro Gentiloni, con acume europeo, ha già promesso corridoi che sbucano nelle tasche delle solite Ong. I presunti salvataggi libici producono prima o poi, una crisi nel governo "Quasi Tutti". La Merkel dopo l'ultima sforbiciata di voti, non vuole sentire parlare di accoglienza in patria tedesca. Il furbo Supermario nicchia, per un'atlantista, tutto d'un pezzo (americano), è difficile criticare anche una operazione folle con ripercussioni nel futuro. Russia, Cina e Turchia brindano, non s'aspettavano un simile regalo. Le critiche più dure non vengono dalle nostre reti nazionali e nemmeno (figurati) dai giornaloni, legati da sempre ad una visione miope e codina verso la grande potenza. Sono i giornali americani che stanno "tritando" Biden. Strano paese l'America. Puoi fare tutto o quasi, ma non raccontare bugie. Una coalizione giallorossa non sarebbe consentita. E' caduto il muro d'ipocrisia e falsità eretto negli anni. La stampa mena sul barcollante interprete della più alta carica. Ma non lo vedete quando scende la scaletta dell'Air One? Ad Obama hanno regalato il Nobel per la Pace dopo avere bombardato quasi tutti. L'altra parte del mondo vede gli elicotteri che lanciano le persone in eccedenza come nella tragica fuga da Saigon. Una raccomandazione inutile: non usate la tragedia afgana per corroborare l'insulsa polemica sul più "riminese" tra i due più probabili candidati alla successione principesca. Il corianese, come Santini, ha gli stessi diritti di Ceccarelli che per un chilometro (adesso) non è riminese. Una volta lo era come me. Poi abbiamo abbandonato Bellaria ed Igea a Nando Fabbri. I risultati li vedete. Per confermarli è arrivata anche la Tosi che non vuole la Notte Rosa. E' rimasto Gnassi, discepolo felliniano del Borgo Andrea. Sarebbe il più facile da defenestrare. Il successore ci aiuta. 
PS Non fate leggere a Gnassi che "uno" si è filmato con la moto in..chiesa. Non capisco l'indignazione di Lucio Paesani. Secondo il Carlino l'auto non è la sua. Applausi.