Sono passati venti anni, migliaia di morti, feriti e macerie, dall'11 settembre. Gli americani si ritirano dopo l'ordine della Kamala, firmato dal segnaposto. Gli alleati lo avevano già fatto. I talebani ritornano al potere, nonostante le ridicole minacce dell'Ue. Una sconfitta cocente nei confronti del mondo islamico. Sarebbe un monito anche per i nostri ultrà. Gli americani con l'appoggio di (quasi) tutto il mondo, dopo avere subito gli attacchi islamisti a Manhattan e Washington, invasero l’Afghanistan per rimuovere dal potere i talebani che avevano ospitato e protetto Osama Bin Laden nel suo progetto di guerra santa. Una invasione spacciata come mantenimento della pace, peacekipping. In Vietnam era contro l'espandersi del comunismo, ripudiando il concetto democratico dell'autodeterminazione dei popoli. Una potenza che non fa mai (bene) trentuno. Si ritirano dall’Afghanistan lasciando avanzare i talebani dalle città da cui li avevano cacciati. La debolezza di Biden è evidente. Presidente barcollante ed incapace di una azione autorevole. Manda minacce postali avvolte dalla generale ilarità. Sembra, con il senno di poi, che l'azione americana sia dettata più dal cinematografico protagonismo che da una autorevole politica estera. Ha molte assonanze con la tragedia della nostra gioventù. Sapevano benissimo che il disimpegno avrebbe portato in poco tempo alla riconquista sanguinosa del paese. L’attuale presidente (?) non si aspettava che i fondamentalisti potessero conquistare così velocemente terreno? Gli americani dovranno chiedere "pietà" per l'ambasciata di Kabul. La mattanza che seguirà il cambio del potere disturberà lievemente le eccellenze democratiche. Siamo troppo concentrati sul miscuglio elettorale tra la Lisi e Croatti. Il risultato: combattere l'Islam con i missili è stato un disastro. Esiste un'altra via? Non riusciamo nemmeno a fermare l'ignobile tratta degli schiavi camuffati da richiedenti asilo, ma quello non è un problema per l'Europa, gli sbarchi sono cosa nostra. PS Il Carlino è da Pulitzer
