lunedì 23 agosto 2021

Il Piano Strategico

E' opportuno ricordare che nel Pd esistono due "visioni" totalmente, profondamente diverse sullo sviluppo (?) della città. I piani urbanistici sono lo strumento necessario, accompagnati da quello finanziario. Troppo semplice e poco affascinante per chi ha le Vision alla Gnassi. La prima uscita dal gregge delle banalità imposte dalle leggi, è stata l'invenzione del Piano Strategico, collegato subito al monopattino di Ermeti. L'unico albergatore che si diletta con le figurine. Figura strana, difficile da incasellare. Era il delegato ombra all'urbanistica, oppure catalogabile nel novero delle strette amicizie del sindaco? Quesito che nessuno ha mai voluto accertare, come tante cose successe in dieci anni di prescrizioni giornalistiche, giudiziarie e politiche. La nebbia che esce dal fossato fa ridere, una distrazione di massa fanciullesca. Preparatevi ai veri fuochi d'artificio. Ho già notato alcuni inneschi paurosi. Le pale eoliche di Affronte regaleranno l'energia necessaria per la trasformazione della "mancata" Questura nella più grande impresa immobiliare della nostra storia. Ci sta (stretto) anche lo Stadio di Paesani, con la solita cascata di mattoni e carrelli della distribuzione, naturalmente grande. Maurizio Melucci ha trovato una collocazione temporanea (?) come divulgatore di pensieri anche condivisibili. Regalate però una targhetta ricordo e ringraziamento a Nando Piccari. Dal pulpito di Chiamami Città, sempre del Pd, Melucci si diverte a punzecchiare i nemici della corrente gnassiana. Lui interpreta la sinistra tradizionalista, quella che ha governato la città. E' diventato amministratore al termine di una lunga carriera svolta all'interno della federazione. Non aveva le stigmate gnassiane del predestinato. Una delle ragioni, ma non solo, dell'antica inimicizia. Ha voluto dare il suo giudizio sull'opera "gassosa" del Principe in scadenza, il migliore lascito testamentario per non votare il successore. Ha ricordato (furbescamente) che dal lontano 2010 un ordine del giorno consiliare, approvato da tutti, invitava l'amministrazione ad un recupero dell'area, completamente diverso e più rigoroso, rispetto alla cinematografia del regista visionario. Conclude però la sua decennale esperienza con il botto. L'elenco delle cose inutili, superflue, sbagliate è superiore a quelle non fatte o promesse. Necessitano anni per sistemare i casini commessi sui lungomari. La cancellazione dei parcheggi è stata l'opera riuscita più facilmente. Ha snaturato usanze e costumi, cambiando l'indirizzo del commercio. La claque che lo attornia, con il sorriso dettato dalla superiorità conclamata, applaude il lifting. Ca..gliene frega se migliaia di esercenti soffrono e falliscono. Pubblicano le lodi di una turista appagata e vincono le elezioni. Altro che andare casa per casa a convincere i cittadini iscritti ancora alla Cgil, che il regnante, nel comune della sinistra, grazie alla maggioranza dei bagnini sia stato il migliore interprete delle esigenze lavorative. Chiudete tutte le discoteche, Indino non serve più, fa più paura Paesani.