martedì 3 agosto 2021

Roma come Rimini

La lettura della propaganda piddina, quasi tutta, è davvero curiosa. Si sentono (sono) minacciati di sfratto dalle postazioni comunali, si rifugiano dietro il terrore del virus che, fra le tante peculiarità cinesi possiede anche quella di impedire il voto. Roma, Milano, Bologna e..Rimini attendono pazientemente (?) di potere finalmente esprimere l'unico pensiero democratico. Il resto è Gnassi&Jamil. Hanno coreografato la proposta principesca, con la candidata di Melucci, che però aveva finito le nipoti. Il paragone con il Principe è politicamente irriverente. Venti anni di scuola, comprensivi di quella (obbligatoria) del Ceis, con master sindacale e laurea discussa, familiarmente con il Prof. Chicchi, all'università di Pivato, sono un curriculum vitae che nessuno può esibire. Il centrodestra, definizione piuttosto bizzarra, non è "granitico" come i paciosi rappresentanti della falsa sinistra, una accozzaglia del garantismo riminese, in una terra di imprese familiari. Il Pd a Rimini farà (anche) una lista di dipendenti pubblici in dad? I lavoratori in presenza, con le tute, li ha persi da anni. Al mio Morollino verrà lasciata la rotonda rosa di Viserba. Il fedele civivo innaffierà i crisantemi del regime. La pagliacciata inutile e costosa della Notte Rosa, è un incentivo alla sbornia, non le presenze. Eppure non si è sentita la condanna di nessun primario. L'ordine di tacere. Anche la Rinaldis è in ramadan turistico. Segnale inequivocabile, come le urla di Indino. Poteva dimettersi per protesta, ma venivano accettate. Qualcuno ha pensato di candidarlo sindaco. Il masochismo politico è inarrestabile. A questo punto, rassicurati da Rufo Spina, attendiamo sereni e tranquilli che monti il gazebo e ci regali un candidato vincente. Fate che sia troppo..votabile, questa volta. 
PS Foto: E' vero?