venerdì 27 agosto 2021

Don't Cry Sleepy Guys


Il concetto di Nazione ha in sé valore collettivo che mal si concilia con la parcellazione, l'atomismo pulviscolare presente in Afghanistan, il cui tessuto sociale atavicamente multietnico è attraversato da clan e signorotti della guerra locali che rimandano ad una sorta di strano feudalesimo, tanto territoriale quanto istituzionale che permane e permea quelle latitudini ormai da secoli in una sorta di 'Stato preunitario perenne'. Forse solo l'islam ha saputo imbibire gli interstizi delle contraddizioni ed espandersi nel Paese, pur agendo a mio avviso su altre leve che dovrebbero essere tenute distinte dal governo di uno Stato laico. E allora mi permetterete di raccontarvi una storia. Mentre in Francia la Rivoluzione introduceva definitivamente il concetto di Nazione su base collettiva, sottraendola all'individualismo del re e codificando quei valori liberali salvati poi anche dal giacobinismo, dalla reazione e dal buonapartismo. Sarà infatti solo grazie ad un'opera filosofica e giuridica immane, che dà il la alla cultura occidentale moderna, che si salverà questa nuova impostazione. Ecco in Afghanistan è mancato questo brodo di cultura, sebbene nel 2004 si sia dotato di una Costituzione, con ciò rivelando come diritti, libertà è democrazia siano desiderati, ma come non sia possibile difenderli nel "vuoto". Si possono esportare anche con le armi. È vero. Lo fece Napoleone con le sue armate, ma per attecchire non è sufficiente la spada, ci vuole l'elaborazione di un pensiero condiviso in uno con la creazione di un sistema istituzionale ed economico efficiente che dia le gambe al corpo. Oggi ho letto l'intervento di H. Kissinger, in parte condivisibile anche se gratta la superficie della questione. Tuttavia coglie il senso nei suoi tratti essenziali col doveroso pragmatismo, ove scrive: "... Ci siamo persuasi che l'unico modo per impedire il ritorno delle basi terroristiche nel Paese era quello di trasformare l'Afghanistan in uno stato moderno, dotato di istituzioni democratiche e un governo insediato su base costituzionale. Una tale impresa non poteva prevedere un calendario certo, conciliabile con i processi politici americani... Perché l'Afghanistan non è mai stato un paese moderno. Erigere uno stato democratico moderno in Afghanistan, dove i decreti del governo vengano rispettati da un capo all'altro del paese, richiede anni, se non decenni. E va a scontrarsi con la componente geografica, etnica e religiosa del territorio... ". Mi permetto di aggiungere che probabilmente manca(va) anche altro, molto di più, come ho cercato di dire indirettamente in epigrafe: una volontà di condivisione, una cultura condivisa e una voglia di modernità.
Roberto Urbinati