Nando Piccari, el picadero blanco, non perde occasione per fare magre (?) figure. Il tempo passa e la vena del vecchio provocatore
komunista, perde lo smalto. Tuttavia non ha smesso il vizio di
sbattere i tacchi ed eseguire gli ordini, quando i caporioni dell’ex Partito
Comunista gli dicono di dare voce all'indubbia capacità letteraria. Lo faceva da segretario del
“partitone” e da stipendiato scribacchino della ex potente CNA
di Bugli. Ormai quattro soci al bar. Il sottile sarcasmo che fece scalpore in due Case del Popolo, lo mette al servizio del Kompagno Kommissario
Maurizio Melucciov? Qualche numero fa la Pravda (Chiamami Città), ha
provato a prendere per il fondello le vicende che accadono nella metà campo del centro destra. Farebbe meglio ad
occuparsi delle faccende di casa sua, se qualcuno le spiegasse. Ha tratteggiato Enzo Ceccarelli come un povero curato di campagna, ignorante ed indegno di candidarsi a Sindaco di Rimini, proprio lui che mandò a
casa l’altro Nando di Bellaria, ex presidente della provincia, appoggiato dalla “bella” Bondoni, la quale, nonostante la fama, prese nelle urne una sonora legnata. Il “picadero” meno (molto) bello del Nando bellariese, dice
che Ceccarelli “di tanto in tanto", non disdegna di apostrofare con le più
classiche villanie da bettola i suoi oppositori.. e che può succedere di
vederlo arrivare in Consiglio con lo stuzzicadenti in bocca”. Qualcuno
dovrebbe mostrare i filmati dove il Princeps podestà
Niassi lo Splendente, esce in moto da corsa dall’ingresso del Palazzo
comunale o come apostrofò l’agente di guardia in Prefettura, aggiungendo la classica frase: “tu non sai chi sono IO “, oppure delle
sfuriate blasfeme che, si dice, rimbombassero per i corridoi del
Comune, quando qualcuno osava contrastare o non eseguiva gli ordini. La Curia ha sempre chiuso un occhio e tamponato le orecchie. Insomma Enzo Ceccarelli non è degno di diventare Sindaco di Rimini. Lui
non è delle nostre parti. La piada di Bellaria e i sardoni con la cipolla, non
sono “nudamente e crudamente” riminesi serviti al capolinea del 4, solo il Borgo Fortunato riesce nel miracolo. Meglio puntare sulla romagnolità di Jamil Sadegholvaad. Addirittura il “razzismo” del Picadero è
arrivato a mettere in dubbio perfino la genuinità del "viserbese" Massimo
Lugaresi, del quale Melucciov e il federale Piccari furono compagni in altezzose giunte. Il mondo è bello perché è vario, ai Paesani fanno la "fogheraccia" di ferragosto, la
palla è tonda e la partita finisce al fischio dell’arbitro. PS Speriamo
che Morollino, il pupetto prediletto di Lugaresi, non si candidi a “sindaco
di Viserba”. L’infante, copiando il Principe, sfreccia in
monopattino per le vie del sobborgo Rimining sud… ma a nord i
marciapiedi e le ciclabili sono più belle, ma i parcheggi sono solo nel Borgo Gnassi.
P.S 1 Purtroppo occorre dire che l’operazione di infiltrazione e disarticolazione per fare "sfunizzo" nel campo del centro
destra, con l’amico di vecchia data “Dodo” Ravaglioli, sembra bruciata, come la macchina dell'opposizione. Gloria Lisi permettendo, la solita
confraternita che governa Rimining da 70 anni, dovrà sudare le proverbiali
7 camicie per guadagnare una risicata vittoria.
P.S 2 Quando Ceccarelli diventò sindaco di Bellaria, battendo Nando il Bello, si
narra che dai rubinetti continuò ad uscire l’acqua… proprio come prima.
P.S 3 Stavolta c’è il valore aggiunto di Lucio Paesani… ne vedremo delle belle!
Povero Picadero… per chi scriverà?
Don Camillo
Parroco Bellariese