martedì 4 gennaio 2022

Il Reddito e la Politica


Ho letto, in ritardo, su Chiamami (spesso) Melucci, l'elenco dei redditi del Consiglio Comunale. Una volta era uno dei (tanti) motivi scatenanti le feroci penne del Carlino che si abbattevano sull'irpef della sinistra, piena di poveri migranti del lavoro. Come cambiano i tempi, oggi ci sono due paperoni, interpreti su versanti opposti della politica. Nicola Marcello, erede di Barboni, quasi arrestato per uno scambio errato e Maresi avvocato anche del sindaco. Con Paesani sarebbe diventato Jeff Bezos. I redditi (sicuri) sono quasi tutti democratici. La destra leghista è alla caritas. Anche in questa legislatura vince Nicola Marcello, nelle vesti del patriota del reddito. Non voleva candidarsi per fare il sindaco perdente. Aveva visto giusto. Nel 2022, se ci arriveremo, pur messi male, le differenze tra il lavoro privato e quello pubblico, diretto od indiretto, aumenteranno. Il governo non sarà sempre quello dell'ammucchiata che serve solo alla Meloni. Spero di potere votare. Una volta anche la denuncia dei redditi, per il valore che può avere, era uno scontro sociale oltre che politico, con una pletora di funzionari di partito che godevano di un reddito da operai, senza avere mai lavorato. Venivano confortati con le tessere e le feste dell'Unità che era però comunista. I partiti inseriti nella lavatrice della storia, sono usciti puliti (?) e rinnovati. Qualcuno ha perso le stelle nella candeggina. Nicola Marcello, è inseguito questa volta da Moreno Maresi: sono gli unici fra consiglieri e assessori del Comune a dichiarare redditi sopra i 300 mila euro. Ottime e convincenti ragioni per non tentare di fare il sindaco. Supera i 100 mila la consigliera del Pd Emanuela Guaitoli, può fare la vice. Inspiegabile come consiglieri di una certa età possano campare senza dichiarare reddito. Lucio..Paesani ti sei risparmiata un'altra denuncia. 
massimo lugaresi