giovedì 6 gennaio 2022

La Vedetta della Bolletta

Nel trasformismo sindacale ed ovviamente politico, Indino indossa meglio di altri gli aspetti camaleontici tipici del piddismo. Non lo incolpo certo del rapido passaggio dalla Confcommercio d'opposizione, come la ricordo, a quella pappa, ciccia e discoteche..chiuse. Si agita, denuncia, si muove, poi torna nel comodo riparo. Una interpretazione ripetuta più volte, diventa poco credibile. Anche lui, come la "gemella" del turismo, soffre per il crollo delle presenze. Quei pienoni, moltiplicati come i pani, dal Carlino, che non torneranno più. Il virus ha solo accelerato una malattia congenita che risale ai primi anni 2000. Il primo allarme arrivò con le famose alghe. Vigeva ancora l'imperativo demaniale "du vot chi vaga". Adesso lo chiedono i bagnini. Una preghiera per il ministro (leghista) del Turismo: convochi al tavolo tecnico, anche Biagini Roberto, plenipotenziario delle Spiagge Libere. La stessa richiesta non la può fare a Donini, Melucci non vuole. Torno volentieri sulla proposta fatta da Indino di "calmierare" le bollette. Ha ragione, sottovalutano l'impatto sociale o ritengono l'elezione di Amato più urgente. Questa politica di passaggio ed approccio, è stata brevettata dal migliore degli amministratori che ho conosciuto (quasi tutti). Risponde, se chiami, Lorenzo Cagnoni. Ha fatto della Fiera l'ombelico del mondo riminese. Ha arredato il suo (elegante) tavolo con le migliori espressioni della politica inginocchiata. Nessuno ha mai osato contraddirlo. La magia, venne copiata, con successo da Gnassi, sul rettangolo della giunta. Comincia ad essere rimpianto. Forza Indino. 
PS La Befana mi ha portato due batterie per il cuore.
massimo lugaresi