domenica 9 gennaio 2022

Cs Co.Na.Mal

La proposta della Regione E.R. sulle concessioni balneari "condivisa con gli operatori" ed illustrata da Bonaccini e Corsini avrebbe (forse) avuto una certa rilevanza politica 12 anni fa ai tempi del recepimento della direttiva Bolkestein nell’ ordinamento giuridico italiano e nelle more della prima proroga al 31.12.2015. Ora risulta totalmente superflua, tardiva, ripetitiva ed evidenzia palesemente un asservimento della politica regionale alla lobby dei balneari. Perché, Bonaccini e Corsini, nella vostra "liturgia urbi et orbi" non accennate minimante anche alla violazione costante della libertà d’impresa perpetrata da anni nei confronti di quelle imprese turistiche che ha impedito ed impedisce loro di poter affrontare una sana competizione per poter utilizzare un bene di tutti e rispettosa delle regole di quel "mercato" al quale non possono ancora accedere? Sono imprenditori anche quelli e non di rango inferiore agli attuali concessionari. Perché non accennate, poi, alla violazione, altrettanto grave e palese, della indicazione regionale di percentuale di spiagge libere perpetrata da tutti i comuni costieri? I cittadini che per autonoma scelta o per necessità economica non vogliono o non possono pagarsi l’ombrellone hanno pari dignità sociale degli altri, o no? Non una parola, poi, sull’ allargamento del tavolo della discussione istituzionale ai rappresentanti degli interessi diffusi e/o collettivi diversi dalle associazioni dei balneari. Li considerate dei “minus” che non hanno diritto di parola solo perché ritenete (senza pensar male) che elettoralmente "non pesino" come i balneari? È questo il vostro (limitato) concetto di democrazia? Perché non vi andate a leggere, per poi commentare previa riflessione da seri rappresentati istituzionali, le relazioni annuali della Corte dei Conti che denunciano come vengono “disprezzati” dallo Stato i beni pubblici ed in particolare il demanio marittimo? Su come poi deve essere riconosciuto il legittimo affidamento, funzionale ad ammortizzare gli investimenti, la Consulta, la Corte di Giustizia ed il Consiglio di Stato (oltre a numerosi TAR) si sono espressi con estrema chiarezza, non fate finta di non sapere: “valutazioni per proroghe caso per caso e non generalizzate e solo per investimenti compiuti ante 2010 (recepimento Direttiva Bolkestein)”. Se viene dimostrato che quell’ investimento (che non deve essere confuso con l’acquisto della concessione che ricade nel normale rischio d’ impresa) non è stato ancora ammortizzato dall’ imprenditore, sono possibili singole proroghe rapportate agli anni necessari per completare l’ammortamento, poi sulla linea di partenza tutti uguali, concessionari uscenti e competitor, senza privilegi o favori per nessuno. Assessore Frisoni, il Comune di Rimini, intanto, dovrebbe “cancellare” tutti gli atti ricognitori al 2033 riconosciuti ai concessionari con singoli atti di inefficacia onde evitare problemi erariali e come indicato espressamente dalle due sentenze dell' Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato del 9 Novembre u.s.. Perché non sono ancora stati emanati? E la Capitaneria di Porto sta valutando le iniziative per i futuri procedimenti di incameramento dei Ristoranti (e altre strutture similari) costruiti sul pubblico demanio, ex art. 49 Codice della Navigazione? 
Roberto Biagini CO.NA.MA.L. (Coordinamento Nazionale Mare Libero)