sabato 11 dicembre 2010

Dopo la Befana

Il Candidato del Pidielle senza Barone e Renzi arriverà Dopo la Befana. La conclusione della riunione è stata di ordinaria confusione, l'unico autocandidato certo è Gioenzo, sicuro di rappresentare il volere dei cittadini per cambiare la storia di Rimini. Il tentativo dell'apparato azzurro di cercare con lanternini spenti un candidato civile è ispirato da due ragioni malsane, non turbare i fragili equilibri interni e continuare con la fortunata pratica consociativa. Su questo versante Gioenzo spende le cartucce più potenti, affonda colpi, sicuro di prendere nel mucchio e di agitare il drappo nero per accattivarsi gli applausi degli stanchi elettori di un centrodestra a vocazione masochista. Non è per una questione temporale quanto per l'aria di incapacità decisionale che stanno sprecando l'ennesima occasione per conquistare un Palazzo vuoto di politica e pieno di debiti. La partita che si giocherà martedì travalica i confini del governo, forse il Cavaliere immenso giocoliere dei momenti delicati riuscirà a cavarsela con i numeri della paura, un terzo abbondante dei deputati, compresa la Marchioni, non matura la pensione di legislatura, qualche migliaia di euro mensili da percepire fino alla morte, in caso d'interruzione anticipata della gravidanza parlamentare salta tutto. Le previsioni elettorali per i Fillini  non sono esaltanti, lo sbarramento al Senato li costringerà ad accordarsi con altri partiti, si scorderanno gli ottanta parlamentari eletti con Berlusconi. In questa situazione complicata è indubbio che la speculazione finanziaria addenterà lo stivale italiano, il pericolo di creare un' Europa a due velocità e monete è reale, i margini di Napolitano sono strettissimi, o Berlusconi o voto, i democrat in tutte le partite alla fine rimangono in tribuna ad osservare gli altri che calciano, a Bologna con Consorte volevano una Banca, hanno commissariato la Città e non sono in grado di prendere una squadra in fallimento, noi voteremo Arlotti, se ce lo permettono