domenica 26 dicembre 2010

Natale di Repubblica

Siamo stati accaniti lettori di Repubblica anche negli anni di obbligatoria digestione dell'Unità, ci salvava Fortebraccio, lette le poche righe ci sentivamo assolti. Diventata direzione democrat ha spinto Veltroni all'omicidio di Prodi ed al suicidio politico, Scalfari si è innamorato di leader o presunti tali, senza indovinarne uno, nel calcio sarebbe uno Zeman. Visitando il Sito, ci ha colpito il cambio repentino di traiettoria, al posto di un Berlusconi considerato decotto ed un Fini vittorioso, abbiamo trovato un oroscopo elettorale nel quale dopo tanto tempo si danno le corrette dimensioni delle intenzioni di voto. Berlusconi stravincerebbe nei confronti di un Pd, prigioniero della fallimentare politica, diviso all'interno e con predatori vendoliani pronti a dissanguarlo del poco definibile di sinistra. Come sempre atterriamo allo scalo riminese, pieno di aerei forlivesi, arriviamo in Piazza Cavour sede del Governo di Rimini, tra una bottigliata e l'altra, guardiamo le spente finestre che contavano. Il Capo non è costato molto in energia elettrica, il Vate, prima d'approdare giustamente in regione, aveva l'accampamento strategico in quella stanza dove si decideva il poco che hanno realizzato ed il molto che hanno variato. Spenta la luce, sono rimaste delle deboli comparse, buone per scapozzare una scogliera, inadatte a spargere del sale, incapaci di infiammare un percorso di scelta democratica come le primarie, hanno scartato il candidato Pazzaglia  che poteva permettere una parvenza morettiana, fanno bene a tenersi stretti alla Marchioni e ...Nanni.