domenica 12 dicembre 2010

Un Consiglio

Il Consiglio Pastorale in previsione delle prossime elezioni cittadine emette un decalogo che dovrebbe rappresentare il Programma di tutti i candidati. Si chiede di disegnare una Città bella, culturalmente significativa, qualità della vita, sussidiarietà, accoglienza, solidarietà, famiglia, deboli, poveri, ultimi, legalità, evasione fiscale e...votate Pd. Ai cattolici impegnati in politica, tutti, si chiede un impegno disinteressato, accompagnato da coerente fisionomia morale anche nel privato, clero ed organismi ecclesiastici devono rimanere fuori dal dibattito politico rimanendo estranei dai partiti o movimenti politici. Il richiamo ripetuto, quasi ossessivo a non parteggiare e soprattutto al disinteresse personale rispetto al bene comune fa sorgere i primi fondati sospetti che finora ci sia stato forte sbilanciamento ed un cammino ostinato, pervicace in direzione contraria. Se il Cavaliere incontra Bertone ed ottiene la fiducia anticipata, ripagata con 50 milioni per i parroci, a Rimini le cose sono più complicate, tutti, ma proprio tutti i rappresentanti istituzionali sono scelti dopo un decisivo imprimatur curiale. Intendiamoci, niente di male, fa parte del gioco italico, sempre meglio che essere indicati da Melucci, rimane lo squilibrio dettato dalle origini dei due schieramenti. Vitali, Ravaioli, Piva, Marchioni in un paese normale sarebbero doverosamente nell'altra sponda, quella da loro abitata invece di chiamarsi pilatescamente democratica avrebbe sembianze socialiste o laburiste. I giochi sarebbero più facili e semplici, la politica avrebbe una lettura culturale meno lombardiana (Raffaele il siculo), i giochini ed i cambi di campo molto più complicati. Il forte squilibrio riminese non è compensato dalla presenza ciellina, troppo spesso con occhi e mani nelle Opere della Compagnia. Leggendo il documento sul Sito di Curia, l'impressione trasformata subito in certezza granitica è che si sia voluto mettere una pezza sui troppi buchi, la difesa della Delibera del Seminario è stata disastrosa, credibile solo con immenso atto di fede.