mercoledì 1 dicembre 2010

Omelia

I cinquantasei giorni intercorsi tra il commissariamento della Cassa di Risparmio di Rimini e l’oggi hanno confermato, anzi rafforzato, l’idea della estrema delicatezza delle vicende intorno all’istituto di credito più importante del Riminese. Le notizie di cronaca che si susseguono, le dichiarazioni di autorevoli rappresentanti della Carim, fanno intravedere uno scenario con il quale il tessuto socio/economico locale dovrà fare i conti quantomeno nel medio periodo. Oggettivamente si prospettano mesi e forse anni, stretti come siamo tra una crisi economica che non ci si è lasciati alle spalle e la fase di stallo della principale banca riminese. Le preoccupazioni degli imprenditori locali da me personalmente registrate pochi giorni fa durante la riunione del ‘tavolo provinciale dello sviluppo, sono la spia della crescente incertezza sul fronte dei rapporti tra imprese e sistema creditizio. Un’incertezza che potenzialmente potrebbe riversarsi su occupazione, investimenti, innovazione; in una parola, sullo sviluppo di un intero territorio che dal dopoguerra ha avuto nelle banche locali e nella Cassa di Risparmio un suo fondamentale propellente. Insomma, un quadro complesso per la banca i cui problemi, così come è prassi in analoghe situazioni, adesso corrono il rischio di scatenare gli ‘appetiti’ di grandi gruppi nazionali alla ricerca di “liquidità”. Uno scenario che, se si concretizzasse, andrebbe a ledere quel legame tra credito, imprese, territorio che ha rappresentato complessivamente sinora uno dei punti di forza della nostra realtà. Lo statuto della Fondazione Cassa di Risparmio riconosce agli Enti locali una rappresentanza non rilevante ma credo che questa, accanto ad una presenza più generale delle istituzioni, debba essere utilizzata e finalizzata ancor più oggi a ristabilire un clima di armonia che ridia fiducia ad un rapporto tra il principale istituto di credito del territorio, i risparmiatori e le imprese del territorio.


Questo il teso dell'Omelia " Porca...Miseria", recitata da Vitali, mancano le ultime sei righe che vi abbiamo risparmiato, le potete leggere sul premuroso Sito di Casa e Banca. Sindaco e Presidente della Provincia dentro la Fondazione contavano meno di Benaglia, invece di chiedere una rappresentanza più consona all'importanza delle istituzioni che precariamente rappresentano, si assumono una corresponsabilità nel disastro alimentando i dubbi di tanti e rafforzando le nostre vecchie teorie, altro capolavoro politico, a Lombardi va bene così.