sabato 18 dicembre 2010

Parentopoli

Iniziativa lodevole quella Romana, per quanto sospetta nella tempistica, sarebbe da estendere sul territorio nazionale con l'obbligo per politici ed amministratori di dichiarare ogni anno, meglio semestralmente, se parenti fino al secondo grado, compresi cognati e suoceri abbiano assunto incarichi pubblici e/o rapporti con le amministrazioni, uscirebbe uno scandalo come quello paventato da Fuentes sul calcio spagnolo. Nel contempo sarebbe giusto allargare il monitoraggio etico alle società più o meno indebitate il cui fatturato dipende da contratti con gli enti locali. Neppure i Grillini, persi nel porto delle nebbie, avrebbero il coraggio di portare avanti un'iniziativa del genere, ci piacerebbe per esempio che Pazzaglia la prendesse come impegno personale a dimostrazione di una politica che oltre alle belle parole ci mette la faccia. Provate a pensare se a qualcuno venisse in mente di fare una verifica negli ultimi dieci anni elencando chi ha davvero sostenuto un concorso e quanti di questi sono figli, cugini e nipoti dei soliti noti, inserendo pure chi attraverso la politica è diventato dirigente in aziende pubbliche.