mercoledì 15 dicembre 2010

Il Trc

Il TRC continua a tenere banco dal 1992. C’è il detto che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare , oppure la canzone della Zanicchi “parole, parole, parole” che fino ad oggi sono state spese. Ho letto sul giornale “La Voce” del 7/12/10 l’articolo “Trc l’ultimatum riminese finito a tarallucci e vino” perché i 43 milioni di € che il governo avrebbe dovuto stanziare non ci sono. Si legge, nello stesso articolo,  che Alberto Ravaioli e Stefano Vitali, qualora non fossero arrivati i soldi entro novembre, per gli impegni assunti da parte del governo, si sarebbero ritenuti autorizzati ad utilizzare in altro modo le risorse impegnate per il Trc. “Se all’inizio di novembre non arriverà adeguata risposta apriranno un contenzioso legale per grave inadempienza, violazione di intese sottoscritte e danno economico e sociale alle popolazioni riminesi …”.
Il giorno 8 dicembre 2010 sul giornale “La Voce” si legge nell’articolo che “E’ partita il 15 novembre la diffida per avere i soldi del Trc”; il Comitato di coordinamento del “Trasporto Rapido Costiero “ chiede, mediante diffida, al Ministro delle Infrastrutture ed al Ministro delle Finanze il rispetto degli impegni finanziari assunti con la delibera del CIPE numero 93 del 2006…”, entro il 15 gennaio dovrebbe uscire il decreto che dispone l’utilizzo di tali fondi.
Diciamo subito che il TRC dal punto di vista economico non può essere realizzato perché l’importo per realizzare l’opera non è quello che il CIPE, su richiesta dell’ente trerritoriale, Comune e Provincia, ha stabilito e cioè 43 milioni di euro a carico dello Stato e 50 milioni di euro (stimato nel 1996 tra 160/220 miliardi di lire ) a carico degli enti locali, ma costerà circa 150 milioni di euro quindi gli enti locali si dovranno caricare di un onere di 107 milioni di euro che per loro è insostenibile, in quanto dicono che non hanno disponibilità economica.
Un dato: in base all’accordo di programma sottoscritto l’11/11/2005 in Regione, dal Comune di Rimini, Riccione, Misano Adriatico, Cattolica, e sottoscritto dalla Regione Emilia Romagna e dalla Agenzia TRAM, le parti si sono impegnate per un importo complessivo di 33 milioni di euro; ed esattamente:
il Comune di Rimini con euro    12.910.422,48;           pari al 39,21696%
il Comune di Riccione con euro              5.164.538,99;           pari al 15,68790%
la Regione con euro                               7.746.853,49;           pari al 23,53199%
Agenzia TRAM con euro                       7.098.700,08;           pari al 21,56315%
per complessivi euro 32.921.544,96 e gli altri 17.078.455,00 euro chi li doveva pagare ?
Non solo nel 1996 L’Assessore Regionale alle infrastrutture, Trasporti e motorizzazione, disse che l’opera sarebbe costata dai 160 miliardi  di lire ai 220 miliardi di lire; quindi l’opera si può determinare in 93 milioni di euro, cioè in 181miliardi circa di lire, ma eravamo nel 1996 fra l’inflazione e l’entrata in vigore dell’euro i costi sono saliti alquanto.
L’Assessore Regionale Peri disse, qualche mese fa, che deviare la ferrovia Ravenna Rimini da Gatteo Mare a Santarcangelo (10 Km) e collegarla con la linea Bologna Rimini a Santarcangelo, non è realizzabile perché sarebbero serviti circa 15 milioni di euro per Km..
Si può affermare che sono necessari 150 milioni di euro per i dieci km fra Rimini e Riccione di cui 107 milioni di euro risultano a carico degli enti locali ed esattamente:
il Comune di Rimini con euro    41.962.083;20            pari al 39,21696%
il Comune di Riccione con euro            16.786.053,00;           pari al 15,68790%
la Regione con euro                             25.179.229,30;           pari al 23,53199%
Agenzia TRAM                                   23.072.570,50;           pari al 21,56315%
La domanda che la mente si chiede: ma la TRAM dove trova i 23 milioni di euro e cioè i 46 miliardi di lire?
Soldi che gli enti locali non hanno, pertanto, come succede spesso in politica la responsabilità della mancata realizzazione dell’opera, che nessun cittadino voleva e vuole, ricade sulle Amministrazioni Locali, ma queste devono trovare un soggetto responsabile e quindi determinano la responsabilità allo Stato, che non risponderà perché, si suppone, devono dare sfogo ai partiti locali.
Per la mancata realizzazione dell’opera noi siamo felici e contenti perché probabilmente la petizione sul TRC, ampiamente dettagliata nei suoi aspetti principali, inviata e discussa alla Camera dei Deputati il 1 dicembre 2008 che l’ha inviata alle due comissioni competenti, sta facendo effetto.
A suo tempo i pompieri dissero che nella tratta unica le barriere laterali erano troppo vicine al mezzo di trasporto. In tale situazione, secondo noi, se si dovesse verificare un inconveniente al mezzo e questo avesse la necessità di fermarsi, per far uscire i passeggeri questi avrebbero difficoltà ad allontanarsi velocemente dal mezzo e conseguentemente si potrebbero verificare delle lesioni agli stessi.
Situazione di probabile realizzazione e quindi quando si verificherà la Procura della Repubblica, dovrà, prendere in considerazione l’art. 40 comma 2 del codice penale. La situazione che si verrebbe a creare non sarebbe un incidente colposo ma per il suddetto articolo un incidente volontario con le relative conseguenze.
Se dovesse succedere che un passeggero muoia, la Procura dovrà aprire il fascicolo per omicidio volontario. Auguri al futuro eventuale inquisito.
Torniamo a noi. Il Comune di Rimini, nella situazione economica in cui versa, dove troverà i soldi per coprire il suddetto importo?
E’ bene comunque, ammesso che i soldi ci siano, che quei 42 milioni di euro da investire nel TRC il comune li spenda per le esigenze primarie dei cittadini.
L’Amministrazione di Rimini ha già sostenuto costi per circa 8 milioni di euro che sono serviti per pagare i tecnici che hanno operato fin’ora. Costi che dovrebbero essere messi a carico degli amministratori perché gli stessi non potevano non sapere che l’opera non era e non sarà realizzabile.

                     Bernabini Laura
                Segretaria Provinciale
    Federalisti Democratici Europei FDE