martedì 28 dicembre 2010

Giulietta e Romeo

In ogni questione riminese manca un confronto logico e trasparente, aspetti oggettivi come regole e legalità diventano inutili orpelli, elusi da una classe dirigente politica che priva d'identità, si mette al servizio della mediocrità gestionale. Un copione composto da grandi proclami, messaggi sublimati per raccontare che il mondo è rimasto indietro. Dopo Piloni, Stadi, Teatri, Questure, Metropolitane, Grattacieli, Spiagge anche la Fondazione Carim pare non sfuggire a questa impostazione. In un mondo normale che non sembra appartenerci, tutta l'attuale dirigenza avrebbe dovuto mettere a disposizione il mandato o qualcun altro chiamato ancora Politica esigerlo. Auspicare che l'Istituto non perda le sue radici locali e fingere che non sia successo niente è cronaca barzelettiera. Nell'Omelia Natalizia un Presidente più inutile dell'Istituzione che presiede, orfana anche del Trc, lancia l'ennesima bottiglia nell'acqua con un messaggio senza destinatario, zeppo d'auspici irritanti nella loro ritualità. Compia un viaggio di lavoro a Verona ed impari dal Sindaco Leghista come si mettono in riga ed in fila i forzieri pubblici, sono solo 250 chilometri di distanza, fa la cosa giusta, una volta. Lombardi vuole tenere la Politica lontana dalla Fondazione, se entrano Vitali e Nud e Crud non danno fastidio.