venerdì 10 febbraio 2012

Blizzard


Il vento più famoso nella misera anedottistica riminese era il garbino evocato dal Sindaco Conti per spiegare la volubilità e l'instabilità del nostro territorio. Quando nevicava, anche allora copiosamente, bastava ripulire Piazza Cavour davanti alle potenti finestre del Carlino, altrimenti l'impagabile penna di Silvano Cardellini avrebbe infierito sui socialcomunisti. Oggi consiglieri e giunta vengono muniti di pale e bob cat, non avendo altro da sbrigare, sono impiegati in lavori socialmente utili. Si è alzato, atteso, il Blizzard dei Mattoni, segnale che nella nostra Città nulla è cambiato nella politica democrat. Saranno anche divisi in dieci correnti, ma alla fine il mastice che li collega è Mapei, il mattone regna sovrano, quello della zona sud ancora irrisolto, sta spingendo la maggioranza ad una resa dei conti. Per allungare i tempi delle opere, che da noi si misurano in decenni, anche per le più malvagie, gli ostacoli non finiscono mai, realizzato il Buco Portofino, pagando un prezzo di 30 mila mq di superficie residenziale, variando sette comparti, con metodi che sembrano validi solo alle nostre latitudini, è arrivato il diniego dell'Arpa che sembra metter tutto in discussione. C'era il pericolo di un'altra ondata edilizia su quella zona, in cambio di una Statua di Monti, messo vicino a Pertini, l'unico caso marmoreo in vita. Il primo a movimentare le acque come rematore per Gnassi e Biagini, è stato l'impagabile Bertino che almeno ha il coraggio delle sue azioni, interpretando una politica d'ancien regime, discutibile fin che si vuole, ma chiara nelle origini e negli obiettivi. Si è fatto da sempre portavoce di quegli interessi, chi lo ha spinto alla creazione di una Lista lo sapeva, i debiti vanno onorati, i piani particolareggiati approvati, tutto quì. Se è poco, trasferitivi a Riccione, hanno predisposto un'altra piscina olimpica, sembrano 30 anni avanti, sono solo normali.