lunedì 13 febbraio 2012

Condono Riminese


Stando a quanto pubblicano i giornali tra una tormenta e l'altra, i concessionari demaniali, definiti da Noi e... Biagini, come Signori della Sabbia, possono mantenere le opere abusive realizzate a patto d'incassare una sorta di Condono Riminese. Questa, assieme ad un tariffario come..... sembra la novità pericolosa uscita dalla mente fervida e dalle tasche vuote dell'Amministrazione di Rimini. Devo confessare che nell'incontro da me sollecitato e sfociato nella demolizione del tendone del Circolo Nautico e le altre parti ritenute abusive, nel mese di ottobre, non era stata prospettata nessuna alternativa, è chiaro che le pressioni e le paure dei trecento concessionari con fini di lucro, messi molto peggio di noi, hanno avuto il sopravvento. Rimaniamo ai fatti, basta ed avanza, la prima domanda che sorge è come sia possibile parlare di regolamentazione in assenza del previsto titolo edilizio, in quanto sembra notorio che il comune possa rilasciare detti attestati, anche in sanatoria, solo dopo l'autorizzazione ambientale. Ci sembra(?) di ricordare che la procedura per una LiberaTutti sul versante edilizio debba partire inevitabilmente con una informativa di reato all'autorità giudiziaria, la quale procederà alle sanzioni del caso. Un iter avviato per le decine di migliaia di casi simili successi a Rimini, su terreno non sabbioso, lo riteniamo valido nel resto del Paese e lo ricordiamo, in quanto ci ha roso molto, anche nel caso del Circolo Nautico di Viserba. Se il verbalizzato fa istanza per il mantenimento dell'opera in quanto in possesso della sanatoria ambientale e l'opera stessa non contrasta con le previsioni urbanistche si pone come questione amministrativa a se stante, tesa ad evitare il provvedimento di rimessa in pristino, ma il comune non può esimersi dall'informare la magistratura  e la stessa pur ipotizzando una benevola valutazione, non può che agire in conformità alla legge. Questa nostra analisi sembra soddisfare qualsiasi avvocato o tecnico,  più specificatamente visto che parliamo di demanio marittimo, c'è anche il rischio che l'autorità doganale provveda se, come previsto, informata, a formalizzare una propria comunicazione in violazione delle normative. Qualcuno a cui abbiamo espresso le nostre perplessità, ci ha detto che per il comune queste non sono opere o meglio vengono trattate in maniera particolare dalla quarta(?) variante al piano spiaggia. L'affermazione ci è sembrata ridicola in quanto gli enti territoriali possono pianificare, ma non possono definire la natura di un'opera. Puoi chiamare alla riminese gazebi delle opere abusive, rimangono tali a dispetto della leziosa indicazione, occupano volume, sono come il famoso tendone di Viserba o quelli sigillati delle più famose zone riminesi, puoi regolamentare le fioriere, le pedane o le piante caraibiche ed inserire un tariffario, quello che crea volume è abusivo, punto. 
 P.S.
Anche Mussoni vuole uscire dalla Bolkestein, compagni democrat ma i condoni di B non erano scandalosi? Anche questa è una liberalizzazione?