giovedì 23 febbraio 2012

Vicenda Maggioli

Vicenda Maggioli…specchio della Rimini di oggi ?


Quello che vede coinvolto oggi Manlio Maggioli é di una gravità assoluta, non solo per il ruolo “pubblico” che ricopre come presidente della Camera di Commercio di Rimini, ma soprattutto per la reazione quasi stizzita a mezzo stampa: “si tratta di un condono del 2009, ho deciso di mettermi in regola”, ammettendo quindi implicitamente, neanche troppo, di aver evaso questi famosi 2 milioni di euro. Ancor più grave la ciliegina sulla torta, sempre a mezzo stampa, di “così fan tutti”. Ricordiamo benissimo anche la frasi di qualche mese fa sull’importanza dell’evasione per la sopravvivenza delle piccole imprese, poi subito aggiustate e corrette. Siamo sicuri che la giustizia saprà chiarire appieno questa vicenda, ma rimangono le frasi e quegli atti che ci raccontano chiaramente quanto alcuni istituti di credito siano sempre pronti ad aiutare i nostri coraggiosi capitani d’industria. Quello che sconcerta ancor di più é il silenzio di qualsiasi categoria economica riminese sulla vicenda, nessun partito o capogruppo di partito in consiglio o provincia ha detto una sola parola, nessuna trasmissione televisiva, quando invece su tante altre questioni di minor importanza si è sempre pronti ad aprir bocca ed inviar comunicati stampa. Si propongono interrogazioni sull’inno d’Italia o sul riscaldamento negli esercizi commerciali, rispettabilissime, piuttosto che interrogare e riportare poi il sentimento del proprio elettorato su questa vicenda. Presumo che l'elettorato dovrebbe aver un sentimento chiaro su questa vicenda. Io almeno, da elettore cittadino l'ho espressa. Sappiamo bene che per questioni ancor più banali, nel nord Europa e nel mondo anglosassone ci si sarebbe dimessi da qualsiasi ruolo. In Italia e a Rimini no, guai mollare la poltrona, "é mia e non ve la darò mai". Direttore, questo é il “pantano riminese e italiano” a cui ormai la cittadinanza si é assuefatta, se si possa definire quella riminese una cittadinanza che sa indignarsi. Non dico scendere in piazza, però… 
Marco Torri 
Torre Pedrera, Rimini