lunedì 6 febbraio 2012

L'Infinita Murri


Cambia ancora il Progetto, ennesima modifica dell'Infinita Storia chiamata Murri. Sono passati più dei normali 30 anni, non si vede l'uscita dal tunnel nel quale si sono cacciati, segnale inconfondibile che l'impostazione era sbagliata. Non ripetiamo più l'appello ai controllori di guardare cosa sia successo in questo tempo, la procedura è talmente riminese che forse è diventata regola per usucapione politica. L'ultima(?) novità è quella di aumentare i parcheggi sul lungomare al posto di quelli previsti sull'area Ceschina, gettata lì come fosse cosa da niente, a noi non sembra:
1) I posti auto pubblici nell'area Ceschina dovevano servire anche gli alberghi vicini, se diventano privati o condominiali, tanto vale tornare al progetto originario che non prevedeva un silos ma un parco pubblico.
2) L'aumento di stalli sul lungomare attraverso un multipiano, comporterà scavi vicini alle falde e la bella sorpresa di innalzare la quota passeggiata di almeno 1,20 mt, farà pendant con il complesso, ma dal punto di vista ambientale significa un dislivello con la spiaggia di tre (3) metri. 
3) Implementare la costruzione di stalli in adiacenza al mare, cozza con l' impostazione programmatica di diminuire il traffico sulla marina, per qualcuno il teorico piano strategico si applica, per Uno si interpreta. Chiediamo, solo per riempire l'articolo, sapendo che non succederà niente, se il metodo reiterato non assuma sembianze pericolose. Come è possibile espletare una gara con pubblica evidenza, come fosse una zona balneare, per i parcheggi sul lungomare e cambiare in corsa l'impostazione? Sul piano prettamente urbanistico andare in Conferenza dei Servizi senza uno straccio di delibera del Consiglio Comunale, prevedendo modifiche sostanziali, non sembra il massimo della correttezza. Vero è che il Consiglio è affogato da delibere e grandi progetti, portati in bob cat nella sala causa neve, ma una ratifica dell'ultima novità sarebbe un esproprio delle funzioni assembleari in un settore delicato come la pianificazione urbanistica, una sorta di chiusura anticipata per scarsa importanza. I dubbi maggiori rimangono quelli di stampo ambientale, non sembra, almeno in questo caso, possano passare, alla fine si tratterà di un muro sulla spiaggia alto quattro (4) metri. Una procedura come quella individuata, comporterà un iter di almeno due anni, con questi chiari di mattone,  non sembra dispiacere ad una società in attesa non spasmodica.