domenica 12 febbraio 2012

Bologna la Cotta


Il Corriere della sera ha dedicato due pagine alla situazione bolognese, descrivendo la triste evoluzione del nostro Capoluogo; industria, commercio, cultura, fino al vivere quotidiano, sono la sintesi del declino. Siamo perfettamente d'accordo, avendo in tempi non sospetti definito Bologna, una città di affittacamere e pensionati, ma anche denunciato il grave comportamento degli organi istituzionali che ci hanno penalizzato su tutti i versanti. Università, Sanita, Mobilità fino al giochino di inserirci in una logica sottomissoria con fiere ed areoporti. Elenco lunghissimo al quale si possono aggiungere altre perline, come la prossima autostrada che partendo da Mestre invece di arrivare a Rimini, da Ravenna svolta per Cesena, impostazione strumentale come quella dell'E45 fatta passare in cima ai monti invece di usare la comoda valmarecchia. Sul piano ferroviario la parola d'ordine è negare a Rimini qualsiasi prospettiva, sapendo che le nostre potenzialità economiche e geografiche avrebbero accorciato i tempi del ridimensionamento bolognese. Se davvero si vuol cambiare strada è necessario una diversa politica dei nostri rappresentanti, facendo diventare nota di demerito chi è apprezzato a Bologna. E' scontato che per una supina carriera ben pagata, siano i primi a svendere i nostri interessi, potremmo fare i cognomi dei Lombardi, Piva e buon ultimo Melucci, in ogni caso fino a quando l'impero Errani funziona con questi mezzi ed uomini, per noi non ci sarà primavera del risveglio. Altro elemento politico fondante è lo storico consacrato accordo tra il partito di maggioranza e la componente ciellina a garanzia di una opposizione tanto finta quanto interessata. Chiudiamo quì, causa neve, se Pizzolante e Vitali vogliono fare un partitino della Città, con Gambini vice, fatti loro, almeno escono alla luce del Seminario, piccole baruffe tra sconfitti, prossimi all'oblio. Si dovrebbe cambiare spartito, compresa una Bologna che si reinventa regina del'accoglienza, fregandoci l'ultimo mestiere rimasto come precari, dovremmo anche ringraziare Errani per avere consentito un parco tematico come Mirabilandia in mezzo alle zanzare e non avere permesso al Porto di Rimini il trasporto marittimo, finanziando per la sua Ravenna ben quattro terminal. Il personaggio è il meglio rimasto al Pd, Bersani si è cotto nel soffocante abbraccio Bocconiano, è notorio che Scalfari e discepoli non hanno mai indovinato un Premier, se avesse liberalizzato le banche invece del lavoro e lavoratori sarebbe stato accettabile, nevica.