mercoledì 15 febbraio 2012

Iscrittoregolare.it




Il PDL è morto dal 2010, però se ne sono accorti in pochi. Con le elezioni 2011 in vista, non c’era il tempo per cambiare le cose, così si è fatto finta di niente, rinviando il congresso a data da destinarsi. Oggi siamo alla prima fase con i congressi locali, tuttavia dubito che questo possa ridare credibilità e rianimare un morto. Però da Roma non sanno che altro fare e si accontentano di galleggiare. D’altra parte è inutile creare ora una nuova entità politica, finirebbe per infangarsi ben prima delle elezioni. L’attuale Governo è già in caduta di consensi ed anzi ritengo che sarà problematico farlo durare fino alla sua naturale scadenza nella primavera 2013, senza gravi scontri di piazza. Qualche membro si riciclerà, in politica, si ricicla tutto, ma per molti di loro questa è la poltrona della vita. A Rimini, cè la solita lotta, finché uno non crepa, si tiene ben stretta la posizione che ha, come nel resto d’Italia. Renzi è in difficoltà, ma vuole restare in sella, per tenersi i pochi alleati rimasti è disposto a concedere visibilità alla Mascioni. Quest’ultima ne ha bisogno in funzione di una lunga cavalcata elettorale fin verso le provinciali del 2014. I partiti sono traballanti, meglio creare un consenso personale spendibile sotto ogni bandiera, d’altra parte attraverso i figli, le famiglie potrebbero diventare una sola. Il trombato sembra essere il Contessino, proclamato a lungo candidato Coordinatore ed ora si trova terzo in lista, stretto tra Marina Mascioni ed il figlio, con incerte possibilità di elezione in coordinamento. Parlerò anche della lista numero1, ma intanto vorrei chiedere quale vantaggio si ha ad essere capogruppo in consiglio comunale? Nell’ipotesi sarebbe giustificabile che l’ingegnere rinunci ad entrare in coordinamento provinciale, per restare capogruppo in consiglio? Nella Lista Miserocchi-Di Lorenzo sono presenti fedelissimi di Lombardi, che manterrà il controllo del coordinamento, il candidato ed il vice avranno un debole peso. Mancano apparentemente lo stesso Lombardi e Pizzolante che possono rientrare con le preferenze, salvando gli scudieri nel listino e mantenendo il controllo del partito. Prendendo per buone le affermazioni sulle tessere, la lista potrebbe prendere dai 20 ai 23 eletti, facendo i conti alla Pietrelli abbiamo 15 candidati + coordinatore +vice=17, c'è posto per altre 3 sicuri presi dai preferenziati, magari ciellini costretti ad andare a caccia, restringendo gli spazi a Giudici. Occhio a Di Lorenzo e Mauro, sono giovani, hanno tempo per altre battaglie, per quanto ben inseriti nel quadro attuale. 


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