giovedì 21 dicembre 2017

Caritas o Pietas

Ma quel molto è ancora poco: ora hanno messo a dirigere la locale Caritas che ovviamente non si occupa  soltanto di homeless ma copre quasi tutto l'arco dei disgraziati genericamente intesi, in questa Italia che il nostro Presidente vede "in ripresa". In questa Italia dicevo sono tanti come il citato classicissimo clochard, con lunga barba incolta che passa le proprie notti all'addiaccio in compagnia di un paio di cartoni di pessimo... "Vinardello" e inconsciamente spera io credo di NON risvegliarsi il giorno dopo, come poi spesso accade causa freddo ed è accaduto a Rimini. La famigliola monoreddito, padre cassintegrato che non arriva a pagare le bollette piuttosto che detenuti, ex detenuti, anziani soli etc. etc. etc chi l'assiste?. E vi ha messo a  coordinare, dirigere, pianificare gli interventi sugli Ultimi una vecchia conoscenza della politica riminese: il Prof. Mario Galasso, figura eminente di benefattore, già assessore della soppressa provincia. Questa mossa, non so a chi competa la nomina, a mio parere, ossia la decisione di mettere "per la prima volta un laico" a vestire gli ignudi, dar da mangiare agli affamati (la Caritas eroga, distribuisce... "commina" si potrebbe dire e altro non  aggiungo, leggo, ben 120 pasti al giorno), da bere agli  assetati nelle nostre estati siccitose, questa decisione a mio parere di sostituire chissà per una collocazione ancor più prestigiosa lo storico leader della benemerita associazione, il Reverendo Don Renzo Gradara, ha come fine forse non solo esclusivo ma parziale quantomeno di dare una parvenza di laicità alla Istituzione pro-sventurati, visto che in uno Stato laico un Welfare laico dovrebbe coprire il 100% lasciando nulla all'intervento di confessioni religiose, il cui approccio è comunque fatalmente "pietistico", mai dovuto, mai Diritto ma sempre Concessione: la Carità cristiana, il mantello di San Martino etc.etc.etc. Quindi come scendono due fiocchi di neve questi che hanno in appalto il supporto al disgraziato estremo, certamente anche per autentica umanità ed empatia con chi si trova in disagio grave ma anche perché temono "il morto" si allertano, si danno un assetto invernale, fanno la muta si potrebbe dire, per intensificare il supporto. In presenza di migliaia di appartamenti sfitti ma nel nostro stato di diritto evidentemente inoccupabili e per i quattrini stanziati dal Welfare che finiscono talora non agli interessati ma alle associazioni che dicono "date a noi, che poi dopo noi diamo a loro..." [...] Ora la mia proposta sarebbe quella di sequestrare da parte della Sig.ra Prefetto Sua Eccellenza Dottoressa Gabriella Tramonti  l'immobile che sarebbe dovuto servire da deposito biciclette (e che ad oggi non lo è diventato) per i pendolari che prendono il treno e che invece, scoop! durante l'ultima festività dell'Immacolata è stato dato dal Comune che lo ha avuto in comodato da FF.SS per l'utilizzo menzionato sopra attenzione sia nel proprio interesse sia in quello  cittadino, per 2-3 giorni in uso per farvi feste e concerti di adolescenti-urlatori locali. Questo con alcune decine di clochard dispiegati fuori e bubbolare dal freddo che per altro essendo già tornato in istato di abbandono è già stato colonizzato esternamente dalla polvere umana che  frequenta la stazione. Requisire per metterci quelli che in fondo forse sarebbero i più titolati o almeno i più bisognosi ad averlo come esempio esistono in altre realtá strutture d'emergenza es. freddo per senzafissadimora,  clochard, homeless, vagabondi in genere in prossimità delle stazioni a gestione comunale e non religiosa, avvalendosi al limite es. di associazioni laiche già presenti sul territorio. Tanto ho già visto il deposito bici non lo fanno, alla fine va a finire che le ferrovie se lo riprendono. Poi se qualcuno che si è rotto le balle, di farsi fregare la bici e sono tanti, lo soffia loro nell'orecchio, ci vuole niente che strappino la concessione di comodato per inadempienza, quindi occhio!
 Bepy Vergon