giovedì 14 dicembre 2017

Fuffa

A leggere questa storia del Masterplan "bocciato" dal TAR nel suo sviluppo, pur non avendo tutti gli elementi, si rimane sconcertati specie per il fatto che questa sentenza era scontata e visto che la cosa risale a diversi anni fa (marzo '13) essa era una spada di Damocle che doveva essere ben nota a questa amministrazione e ai consiglieri che votarono contro al tempo e che ora pare siano inguaiati, questo non lo so, non me ne intendo ma parrebbe. E alcuni capirono che si commetteva un illecito e votarono contro il proprio partito oppure uscirono e io non capisco perché nessuno ha parlato mai in questi anni di questo nodo che sarebbe venuto al pettine soprattutto la stampa, e in cosa sperassero oggi dal TAR quanti votarono contro, se non che facesse quello che non poteva non fare ossia sancire l'ovvio che il c.d. Masterplan, un mantra che ci perseguita dal 2012 non ha alcun valore legale in ordine alla pianificazione urbanistica e certo non può in nessun modo togliere diritti acquisiti come avevano questi di Santa Giustina. E io davvero non so le conseguenze ma chi ha avuto rispetto della Legalità in quel consiglio marzo '13 oggi si gode il piacere dell'onestà, gli altri guarderanno i rispettivi estratti conto per vedere se ci arrivano a pagare parcelle e risarcire per quel che si legge poi non so come finirà. E ricordiamo che il masterplan di Gnassi si chiamava Masterplan Strategico e deriva dal famigerato piano strategico che per il mio sentire dà attenzione già l'idea di voler sottrarsi alle norme esistenti, di superarle in nome di ideali superiori come la vivibilità delle città. Io invito a vedere cosa ha partorito in questi anni Rimini Futura, decine, centinaia di elucubrazioni, teorizzazioni su una specie di nascenda Città del Sole, progetti, rendering A MIGLIAIA, poi tutti pagati, da non crederci. Sembra la storia dei 4 amici al bar che volevano cambiare il mondo, cambiare Rimini in paradiso terrestre, con famiglie mulino bianco che girano sorridenti nell'Anello Verde che spero vi ricorderete, in una città "coesa", che spero vi ricorderete, una marea interminabile di cazzate a randa, la città delle acque, l'autostrada intubata, la presentazione 2012 al foyer del Galli... "finalmente restituito ai riminesi" dopo decine di milioni spesi, riminesi che non-ne-richiedevano-la-restituzione. Nulla o quasi di quanto teorizzato è stato fatto, quello che è stato fatto sono soltanto danni e soldi sperperati... "la città coesa...la città circolare...i luoghi identitari..." sì, sì abbiamo visto. Come ripeto, la cosa che aleggia per il mio sentire con questi nomi anglofoni venture masteplan innovation o con termini suggestivi è il sospetto di un tentativo di muoversi fuori dalle norme come poi si è visto in questo incredibile abuso. 
p.s.: il correttore mi segna come errore il vocabolo "identitari" forse vorrebbe l'accento circonflesso sulla i o più verosimilmente lo considera errore semantico: fuffa!
AA