domenica 31 dicembre 2017

L'Ecologista

Il sindaco "ecologista" Giannini Misano rassicura, minimizza, tranquillizza in relazione alla questione nuovi pozzi Eni davanti a Cattolica-Pesaro. In realtà la sola persona in zona titolata ad esprimersi sulla questione e che abbia un peso politico sarebbe il deputato europeo Verde 5S Affronte (ma tace) perché è una materia troppo complessa e piena di informazione, disinformazione ma su tutto controinformazione. Un terreno sul quale si scontrano: ecologisti, petrolieri, nonché altri soggetti che abbiano interesse a mettersi in luce a mettere i bastoni fra le ruote a prescindere. Comunque sia, delle due posizioni rispetto a questi nuovi pozzi la migliore mi sembra quella "prudente" di Gennari, e non lo dico per contratto ma dati alla mano. Quella minimizzante di Giannini è assolutamente da cassare in quanto se sei sindaco di una città balneare ed Eni ottiene il via libera dai ministeri competenti per 8 nuovi pozzi più altre strutture di fronte alla città che ti ha eletto ad amministrare, hai il dovere di informarti e approfondire. In realtà quella di Giannini è una posizione ideologica: va dietro al governo esattamente come per il referendum sulle 12 miglia, probabilmente la sa già anche molto più lunga di Gennari sulle estrazioni in mare e non, in Emilia Romagna e non, di gas e di petrolio, entro e dentro le 12 miglia. Ma mentre dice che sarebbe facile parlare alla pancia della gente egli esattamente lo fa quando afferma, con questo freddo poi, che questi i pozzi oltre le 12 miglia come questi NUOVI di Eni contribuirebbero a riscaldarci, stringiamoci dai, che freddo uuuh! Nella realtà: dati dicono che "il gas naturale estratto in mare utilizzato per riscaldamento domestico è nella percentuale dello zero virgola o poco più, rispetto al totale del combustibile domestico per riscaldamento" quindi una menzogna colossale la sua. Basta fare due conti: 1) non tutte le abitazioni sono riscaldate a gas naturale; 2) il gas naturale in Italia si estrae per terra e per mare; 3) quello che si estrae per mare si estrae sia entro che oltre le 12 miglia; 4)il gas estratto in Italia terra e mare copre il 10% circa del nostro consumo di gas il restante 90% si compra all'estero 5) circa 1/3 del totale del gas si utilizza per il riscaldamento la maggior parte serve a produrre energia nelle centrali elettriche e all'industria. Alla luce di questi dati senza averne a disposizioni ulteriori che consentirebbero di avere la percentuale esatta di gas estratto oltre le 12 miglia che finisce nelle nostre caldaie noi possiamo affermare quanto detto sopra: ossia che detta percentuale è irrisoria! Inoltre: Giannini minimizza dice che è una vecchia concessione etc.: no! Sono nuovi pozzi estrattivi. Pertanto io non sono esperto però sicuramente un sindaco non dovrebbe brindare a una notizia simile a meno che non sia ortodosso di disciplina di partito che mette davanti il partito e dietro la città che amministra, perché questo fa Giannini minimizzando. E' arcinoto che le estrazione non sono l'unica causa ma quella principale sì di subsidenza, meno noto che queste piattaforme in oggetto che già ci sono citate da Giannini Brenda e Basil (a cui si aggiungeranno le due nuove) sono state oggetto di interesse da parte di ecologisti e vi sono riscontri di scarichi di inquinanti etc. E' noto poi che il litorale romagnolo si è abbassato di circa 70 cm a causa "solo" delle estrazioni non sappiamo, certo a causa "anche" delle estrazioni. Probabilmente si può dire che non via siano gli strumenti di legge per opporsi, al limite questo Giannini dovrebbe dire: è una jattura ma non possiamo farci nulla. Qualcosa forse poteva essere fatto in sede politica romana prima che l'iter di queste NUOVE PIATTAFORME LUISELLA E BIANCA DAVANTI MISANO-CATTOLICA-PESARO partisse, ma questo governo ha sposato la via di estrarre tutti gli idrocarburi possibili alla faccia di bellitalia e Giannini gli va ovviamente dietro. A questo punto a parte la questione generale che non penso si possa affrontare in questa fase storica di crisi in ordine a prosciugare le nostre non insignificanti ma sparse riserve di idrocarburi che comunque giammai ci renderanno autonomi rispetto alla questione limitata delle nuove piattaforme dovrebbero esprimersi sia il parlamentare europeo citato sia le 10.000 associazioni ambientaliste, sia i politici locali Roma Bologna Rimini. Faccio notare infine come queste piattaforme 1) passa la vulgata che estraggano solo gas quando alcune estraggono anche petrolio; 2) hanno suadenti nomi femminili e per me già questo è una spia che siamo in territorio "mistificazione". 
A.A.